Imparola – Avviata all’Istituto comprensivo “Giovanni Pascoli” la fase di formazione e consulenza sugli strumenti compensativi nell’ambito del progetto
Integrare la didattica per i Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) con quella quotidianamente utilizzata in una classe. In altre parole: permettere a tutti gli alunni, rendendo di fatto la scuola inclusiva, di seguire una lezione e di fare i compiti a casa utilizzando gli strumenti compensativi.
E’ quello che sta avvenendo, in questi giorni, in una classe della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “Giovanni Pascoli” a Matera, dove il Centro logopedico psicopedagogico Imparola ha dato avvio alla seconda fase del progetto, ideato con la sezione di Matera dell’Associazione italiana dislessia (Aid), “Una scuola modello: dalla didattica per la dislessia alla didattica personalizzata”.
Il progetto, realizzato per la prima volta in Italia, grazie anche al fondamentale contributo di Anastasis e della Banca Prossima – Gruppo Intesa Sanpaolo – Banco di Napoli, ha preso avvio a settembre. Dopo la prima fase informativa e consulenziale, fornita della sezione Aid di Matera nella scuola primaria, da questo mese Imparola mostrerà a docenti e alunni della scuola Media le infinite potenzialità degli strumenti compensativi.
“Nati per agevolare lo studio dei ragazzi con Dsa, gli strumenti compensativi – spiega la responsabile del settore software compensativi di Imparola, Imma Bruno – altro non sono che le infinite possibilità che l’informatica offre a chiunque di noi. Voci elettroniche permettono di ascoltare un testo scritto, o la parte di questo che è stata selezionata; semplici comandi del computer permettono di realizzare quelle mappe tanto utili nella fase di apprendimento di una materia. Realizzati da Anastasis, che per il nostro progetto ha fornito la licenza gratuita di utilizzo, questi software sono utili tanto al ragazzo dislessico quanto a ciascun alunno. Soprattutto al giorno d’oggi, con l’informatica che è la quotidianità dei nostri ragazzi, tanto che, a breve, nelle scuole saranno adottati i libri digitali”.
“La sensibilità su questi temi del dirigente dell’Istituto comprensivo “Giovanni Pascoli”, Michele Ventrelli, e delle docenti della scuola secondaria di primo grado – prosegue Imma Bruno – ci ha consentito di installare gli strumenti compensativi sui computer di una classe. Gli alunni, nei prossimi mesi, impareranno con il nostro aiuto a utilizzare l’informatica per studiare in classe e a casa. Mettendo tutta la classe in condizione di studiare con il computer, per la prima volta in Italia, si azzerano le differenze fra chi ha una difficoltà di apprendimento e deve utilizzare i compensativi e chi li utilizza per apprendere in modo nuovo e al passo con la tecnologia. A Matera, grazie a questo progetto, la scuola è per la prima volta davvero inclusiva”.