In calo il numero degli operai nello stabilimento di Melfi
“In Italia l’industria automobilistica stà lottando per la sua sopravvivenza, l’evoluzione della situazione ha carattere internazionale e nazionale e subisce continue variazioni. In questo contesto critico il caso Melfi né fa pienamente titolo trascinandosi con sé l’indotto con forti ripercussioni sull’occupazione: lo stabilimento lucano è passato da 7.200 operai a circa 5.400 mentre le aziende che ruotano attorno all’orbita Stellantis continuano a ricorrere ai contratti di solidarietà di fronte al crollo della produzione di auto (da 110.820 del primo semestre 2023 alle attuali 47.020). Il contraccolpo più duro lo subisce la logistica con i circa 700 addetti che a causa della contrazione delle commesse sono in cassa integrazione a zero ore”.
E’ quanto hanno dichiarato il Segretario Regionale Ugl Basilicata Florence Costanzo e Giuseppe Palumbo, Segretario Provinciale Ugl della federazione metalmeccanici di Potenza prendendo parte all’incontro del presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, che ha deciso di focalizzare l’attenzione sul caso Stellantis convocando organizzazioni sindacali e Confindustria Basilicata per fare il punto della situazione.
“Questa riunione dà seguito concreto alla stagione del confronto Regione-sindacati-parti datoriali voluta dal presidente e avviata il 2 settembre scorso. Apprezziamo l’impegno dell’assessore regionale alle Attività produttive, Francesco Cupparo, presente all’incontro che porterà in Giunta la delibera per dar seguito alla realizzazione di un impianto da fonti rinnovabili sullo stabilimento di San Nicola di Melfi, per il quale è previsto un investimento di 100 milioni rispondendo alla richiesta di Stellantis di alleggerire il peso energetico sul sito lucano. Per l’Ugl Basilicata – proseguono Costanzo e Palumbo – come sindacato dobbiamo mettere in campo tutto il necessario per difendere il territorio e i lavoratori, dando seguito agli impegni assunti con l’azienda per sostenere la continuità produttiva dello stabilimento di Melfi ricordando che, nel sito lucano sono state investite somme di denaro non da sottovalutare. Mettere in campo tutte le misure che consentirebbero anche alle imprese dell’indotto e ai lavoratori la speranza di poter superare questa fase critica affrontando, di conseguenza, le difficoltà sul fronte occupazionale, con il continuo ricorso, ormai dal 2014, alla cassa integrazione. Bene ha fatto Bardi di aver inoltrato, d’intesa con Confindustria Basilicata, la richiesta al Governo centrale di accollarsi nell’area di crisi complessa il 20% degli oneri ricadenti sulle imprese per la cassa integrazione in deroga, come Ugl Basilicata condividiamo l’iniziativa del presidente Bardi di cancellare gli attuali dislivelli sul sistema degli incentivi della Zes unica del Mezzogiorno. Non possiamo far ricadere tutte le responsabilità sulla presenza o meno di Stellantis ai tavoli di confronto, si è perso tempo e ora in sintonia con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ciò che si possa recuperare và attuato. Come Ugl è evidente anche la nostra preoccupazione in relazione al ventilato mancato approdo della Gigafactory a Termoli, considerando che a Melfi c’è stato un investimento sul segmento batterie che rischia di essere vanificato. Stando così le cose e di questo passo, potrebbe diventare un problema la sopravvivenza dell’intera industria automobilistica europea. Allora chiediamo a Bardi e Cupparo di avvicendarsi con governo e all’intera UE di sostenere l’industria con imponenti risorse pubbliche europee, con un piano tipo Pnrr per l’automotive e comunque la tempistica deve essere adeguata alla sostenibilità economica produttiva e sociale del nostro Paese se vogliamo veramente salvarci poiché lasciare per altri anni le imprese in questa incertezza significa far collassare il sistema industriale europeo, Melfi compreso”.