CronacaPuglia

In calo il numero delle imprese artigiane in Puglia

Diminuiscono le aziende artigiane in Puglia. L’ultima analisi, effettuata dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia, ha evidenziato un numero complessivo di imprese pari a 75.376, cioè il 19,8% delle 380.707 imprese in attività. Nel 1° trimestre del 2009 il numero era di 79.324 (pari al 20,6%); da inizio anno al 31 marzo, invece, le cessazioni sono state 2504, superando le iscrizioni (1260), con un saldo negativo di 1244 unità (-1,6%). Se il discorso, poi, si sposta alla dinamica delle aziende artigiane a partire dal 1° trimestre del 2009, la flessione è del 5%.

Il saldo negativo (3948 unità in meno) è causato dalla perdita di ben 2360 attività manifatturiere (flessione dell’11,7%); negativo anche l’andamento del commercio all’ingrosso e al dettaglio (meno 647 aziende, pari ad un tasso negativo dell’8,7%) e del settore dei trasporti che registra un calo del 9,8% (453 unità in meno). Positive, invece, le performance delle altre attività di servizi (+3%), delle attività di alloggio e ristorazione (+9,4%), delle agenzie di viaggio e di noleggio (+21,7 %), dei servizi di informazione e comunicazione (+6,4%). La provincia di Bari è quella che rappresenta la percentuale maggiore delle imprese artigiane in Puglia (40,9%); seguono Brindisi (9,9%), davanti a Foggia (13,6%) e Lecce (25,4%). Chiude la provincia di Taranto che rappresenta il 10,2%.

Il presidente di Confartigianato Imprese Puglia, Francesco Sgherza, invita gli imprenditori a ‘fare rete’ e sollecita le istituzioni ad adottare con estrema urgenza provvedimenti, anche straordinari, per tamponare l’emorragia delle imprese artigiane: “Gli artigiani della nostra regione stanno subendo le conseguenze della recessione sotto varie forme. Su tutte, il crollo delle commesse, le difficoltà nell’accesso al credito e il diffondersi di forme di concorrenza sleale da parte di operatori abusivi”. Sgherza, poi, continua: “La pluralità delle nostre imprese non ha una tradizione consolidata nel portare avanti un lavoro in comune, l’unico in grado di consentire ai piccoli operatori, attraverso aggregazioni di tipo consortile, di competere sui mercati esteri, per mantenere, se non incrementare, i fatturati delle aziende”.

Bisogna altresì considerare la piaga della concorrenza sleale, uno dei fattori che costituisce grande preoccupazione per gli artigiani pugliesi. “Dovrebbe essere oggetto di allarme sociale – continua Sgherza – in quanto si tratta di reddito sottratto all’intera comunità, anche perché, ad un prezzo più basso del servizio, corrisponde l’assenza di ogni garanzia di qualità”. Per prevenire tutto questo, Confartigianato Imprese Puglia ha lanciato una campagna di sensibilizzazione, promuovendo la sottoscrizione di una serie di protocolli con gli enti locali, per realizzare efficaci azioni di contrasto mirato.

 

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