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In occasione dello sciopero e manifestazione di Bari del 5 Maggio 2015

La contestazione a questo disegno di legge si va diffondendo a macchia d’olio in tutto il paese e il governo non può più fingere di ignorarlo. Lo avevamo detto nei giorni scorsi e l’ottimo esito dello sciopero e della manifestazione di oggi ne sono la riprova.
Hanno provato in tutti i modi a fermarci, hanno tentato anche di demotivarci con la decisione dell’Invalsi di spostare le prove al 6 e 7 maggio per la scuola primaria. Ma il tentativo è fallito: lo dimostra questa partecipazione oceanica con 25.000 docenti, ATA, studenti e genitori, alla manifestazione odierna e le centinaia di scuole che sono rimaste chiuse nella nostra regione.
Ribadiamo pertanto le nostre posizioni unitarie che rivendichiamo ora con più determinazione
1. Precariato: per tutto il personale della scuola, docenti e ATA, chiediamo un piano pluriennale di stabilizzazioni che ponga fine all’uso improprio del precariato.
2. È inaccettabile e irricevibile l’attivazione dell’albo professionale territoriale “pubblico” dei docenti neoassunti.
3. È inaccettabile il divieto di stipulare contratti su posti liberi tutto l’anno per chi ha già maturato tre anni di servizio, di lavorare ancora nella scuola. Riteniamo questa norma illegittima, di dubbia costituzionalità.
4. Valorizzazione del merito: rigettiamo l’art. 11 del DDL perché è inaccettabile che i compensi vengono distribuiti dal Dirigente a sua discrezione, “sentito il Consiglio di istituto” che diventerebbe – sia pur “consultivamente” – autorità salariale.
5. Va cambiata la norma che destina alle singole scuole il 5 per mille perché così si accresce la distanza tra scuole “ricche” e scuole “povere”: Il 5 per mille va destinato alla “scuola” nel suo insieme.
6. È inaccettabile la delega al governo a riordinare, semplificare e codificare questioni molto delicate senza un confronto non solo con le parti sociali, ma neanche con il Parlamento. Si tratta di materia delicatissime quali istruzione, autonomia scolastica, modalità di conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento, riordino dei ruoli del personale docente, reclutamento e formazione della Dirigenza Scolastica semplificazione degli ITS, disciplina del diritto allo studio, riforma dell’istruzione italiana all’estero, dei convitti ed educandati, adeguamento della normativa in merito alla valutazione e certificazione delle competenze degli studenti, nonché degli esami di stato
NOI RIVENDICHIAMO
• Un piano di finanziamento per il diritto allo studio
• L’eliminazione delle molestie burocratiche nelle segreterie e nelle competenze delle singole scuole
• L’organico funzionale per i docenti e il piano di stabilizzazione per gli ATA
• Le stabilizzazioni dei docenti dell’infanzia
• La revisione delle classi di concorso
Non si può pensare di fare una buona scuola contro gli insegnanti, il personale ATA, i dirigenti scolastici:
LA BUONA SCUOLA SIAMO NOI, E NOI LA RAPPRESENTIAMO: NON CI FERMEREMO!
Claudio MENGA
Roberto CALIENNO
Giovanni VERGA
Chiara DE BERNARDO
F. CAPACCHIONE

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