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In Puglia nel 2014 registrati 1.500 accessi delle donne nei 16 centri antiviolenza

“I recenti episodi di cronaca ci riportano prepotentemente di fronte alla drammatica realtà della violenza contro le donne che troppo spesso culmina nel femminicidio. Un dramma che non può essere giustificato mai come effetto di raptus nè in qualsiasi altro modo, ma trova radici profonde in un substrato culturale da sradicare in tempi brevi”. È quanto afferma l’assessore regionale al Welfare Salvatore Negro.
“È soprattutto sugli aspetti culturali che bisogna lavorare ed incidere in maniera non più rinviabile per prevenire tali fenomeni. Il Governo regionale della Puglia è in prima fila nello scenario nazionale a sostegno dei centri antiviolenza per la realizzazione di attività di prevenzione, sensibilizzazione e informazione. Ci preme ricordare che in Puglia nel 2014 sono stati 1.500 gli accessi delle donne nei 16 centri antiviolenza, di poco superiori agli accessi registrati nel 2013. Un dato assolutamente sottostimato perché sconta un sommerso che è immaginabile di grandezze ben superiori. Quello che preoccupa maggiormente è che le donne subiscono violenza soprattutto nel contesto domestico e delle relazioni intime. Fra gli autori delle violenza, infatti, figurano prevalentemente il partner e l’ex partner, due tipologie di autori che rappresentano complessivamente il 78,2%. La violenza prevalente è quella fisica, seguita da quella psicologica, dallo stalking, dalla violenza sessuale. La violenza psicologica accompagna tutte le forme di violenza così come, a seguire, quella della violenza economica. La mancanza di lavoro è un problema per molte delle donne che subiscono violenza. Nell’incontro romano di domani della Commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni chiederò al Governo l’attuazione del Piano nazionale antiviolenza e il trasferimento delle risorse finanziarie previste dalla legge 119/2013 alle Regioni per poter consolidare e dare continuità alle azioni messe in campo dalla Regione Puglia”.

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