Inaugurazione della Mostra “Mirada de los Dioses. Observación espacial del patrimonio andino”
Con il patrocinio del Ministerio de Cultura del Perù, dell’Ambasciata Italia in Perù e dell’Istituto Italiano di Cultura di Lima, l’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali (Ibam) e l’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale (Imaa) del Consiglio Nazionale delle Ricerche con sede a Tito Scalo (PZ), oggi, 15 ottobre 2015, sarà inaugurato, presso il Museo Nacional de Arqueología, Antropología e Historia del Perù a Lima, l’esposizione Mirada de los Dioses. Observación espacial del patrimonio andino. L’evento rappresenta l’ultimo contributo della ricerca italiana targata Cnr per la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio precolombiano in Perù, nell’ambito della missione internazionale ITACA (Italian mission of heritage Conservation and Archaeogeophyics).
L’Esposizione, curata da Nicola Masini (responsabile della sede di Potenza dell’Ibam Cnr), Alvaro Higueras e Rosa Lasaponara (Imaa Cnr, Potenza), offre alcuni spunti di riflessione sulle diverse modalità e strategie di conoscenza, protezione e gestione del patrimonio archeologico andino attraverso l’uso delle più avanzate tecnologie di osservazione della terra ed in particolare di quelle spaziali.
Grazie ai risultati ottenuti dal 2007 fino ad oggi dalla missione ITACA, diretta da Masini, in diversi siti del Perù e della Bolivia, l’esposizione, costituita da pannelli e prodotti multimediali, spiega, con un linguaggio didattico-divulgativo, le diverse possibilità che le nuove metodologie di prospezione archeologica, di telerilevamento e geofisica offrono in diversi campi di applicazione: dall’ archeologia preventiva, all’analisi e monitoraggio dei rischi, dalla conservazione alla tutela del paesaggio antico.
Tra i temi trattati nella mostra, di particolare interesse sono le applicazioni finalizzate all’individuazione di siti sepolti a Cahuachi e a Ventarron, al monitoraggio della Huaca Catalina Huanca fortemente danneggiata da attività estrattiva, alla pianificazione urbana in relazione alla conservazione del sito Chimu di Chan Chan, alla valutazione del valore aggiunto dei dati SAR per lo studio delle Linee di Nazca e della città di Angkor, al monitoraggio di fenomeni di instabilità strutturale con tecniche interferometriche.
La missione ITACA quest’anno, giunta alla sua XV missione, nonché alla XXIII campagna di ricerche, è stata focalizzata nel bel sito di Taruga, nel bacino del Rio Nasca. I rilievi e le indagini hanno dato l’avvio ad un progetto finalizzato a studiare il fenomeno culturale dei geoglifi, in un contesto emblematico costituito dalla presenza di un insediamento abitato, di strutture cerimoniali e di un acquedotto che costituiscono gli elementi caratterizzanti l’antico paesaggio Nasca e post-Nasca.
L’esposizione costituisce anche l’occasione per promuovere, presso un’ampia platea costituita non solo da ricercatori, ma anche e soprattutto da studenti ed operatori del settore dei Beni culturali, l’approccio interdisciplinare della missione lucana del Cnr che ha inaugurato una propria sede operativa in Perù presso il Centro de Estudios Arqueológicos Precolombinos di Nasca (CEAP) diretto da Giuseppe Orefici.
La sede, dotata tra l’altro, anche di una foresteria, consentirà ai ricercatori dell’Ibam e dell’Imaa di operare con maggiore efficacia e rinnovata capacità interdisciplinare in stretta sinergia con le istituzioni peruviane.