Incarichi dirigenziali in Basilicata, la nota di Marrese
E’ il potere l’unico collante che tiene in piedi la spuria maggioranza che sostiene il Presidente Bardi, formata per tre quarti dai partiti che stanno mal governando l’Italia e per un quarto da soggetti politici che nel Parlamento contrastano il Governo Meloni e che, invece, in Basilicata cercano di applicare la tattica molto in voga nella Prima Repubblica del partito di lotta e di governo.
Più che su aspetti programmatici, sui quali frequentemente si registrano punti di vista differenti, è sulla spartizione dei posti di comando e di sottogoverno che, col manuale Cencelli alla mano, si regge l’ibrido accordo che ha consentito il bis di Bardi alla guida della Regione.
E’ avvenuto con la distribuzione degli incarichi dirigenziali negli enti sub regionali e si sta ripetendo con la discutibile istituzione della figura dei sottosegretari, già concordata in concomitanza con la nomina dell’attuale Giunta Regionale, allor quando il Presidente Bardi non riuscì a trovare la quadra per sistemare tutti gli eletti e tutti i partiti che, invece, volevano accedere a importanti ruoli di potere.
Al di là di consentire a tre valenti colleghi consiglieri di sfoggiare sul bavero delle loro giacche il pennacchio di “sottosegretario”, che senso ha introdurre tale funzione in una regione di poco più di 500.000 abitanti e con un Consiglio Regionale composto da appena 20 unità?
Non si crea uno squilibrio nei rapporti fra l’organo esecutivo e quello legislativo, con il Consiglio Regionale, di fatto, trasformato da massima espressione della volontà popolare in un mero luogo di ratifica di atti pre confezionati in Giunta con l’ausilio dei 3 novelli sottosegretari?
Sembra quasi che il Presidente Bardi, già noto per la reiterata allergia al confronto consiliare, e la sua anomala maggioranza, con la paventata istituzione dei sottosegretari, intendano liberare la Giunta dal peso di dover discutere con tutti i consiglieri eletti dai cittadini, interloquendo in maniera privilegiata con solo un settimo della rappresentanza elettiva.
Quando la modifica statutaria approderà in aula, così come compattamente già espresso nella Prima Commissione Consiliare, come opposizione, ribadiremo il voto contrario ad un provvedimento di cui non si avverte la minima necessità.
Ben altre sono le priorità, che interessano la comunità lucana ed alle quali la Giunta Bardi dovrebbe fornire risposte concrete ed urgenti, a partire dal contrasto allo spopolamento e dall’incremento dei livelli occupazionali, sino al miglioramento delle prestazioni socio-sanitarie e della qualità della vita.