Inchiesta filobus a Lecce, richiesta la scarcerazione per Massimo Buonerba
E’ tornato in aula, dinanzi ai giudici del Tribunale del riesame, il procedimento relativo a Massimo Buonerba, l’ex consulente giuridico di Adriana Poli Bortone, l’ex sindaco di Lecce. Buonerba, per la cronaca, è stato arrestato lo scorso 12 dicembre dagli uomini della Guardia di Finanza di Lecce nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte tangenti legate al progetto del filobus nel capoluogo salentino. Il progettista Giordano Franceschini è stato sentito due volte dal procuratore della Repubblica, Cataldo Motta, e dall’aggiunto Antonio De Donno (titolari dell’inchiesta sul filobus), ed ha indicato specifiche responsabilità in capo a Buonerba. Sabrina Conte, avvocato difensore del professore salentino, ha chiesto la revoca della misura emessa dal gip Antonia Martalò. I giudici dovranno emettere un verdetto entro il 30 dicembre.
Nell’udienza, durata circa 40 minuti, la difesa, guidata dall’avvocato Conte, ha discusso dinanzi al collegio (composto da Silvio Piccinno, Stefano Marzo, Ercole Aprile) evidenziando come non sussistano gravi indizi di colpevolezza a carico di Massimo Buonerba. In particolare, le dichiarazioni fornite dall’ingegner Giordano Franceschini (arrestato nell’ambito dell’inchiesta il 21 novembre e scarcerato dal Riesame) non sarebbero attendibili. L’accusa ipotizzata nei confronti di Buonerba è di concussione, per aver ottenuto da Franceschini, una cifra superiore ai 600mila euro.
Il docente dell’Università di Perugia avrebbe così ottenuto l’incarico di progettista del filobus. Il procuratore aggiunto Antonio De Donno, presente nel corso dell’udienza, ha invece ribadito come a carico dell’ex consulente di Palazzo Carafa persista un grave quadro indiziario e la possibilità di inquinamento probatorio.