Indagine ispettiva del Provveditore sui fatti recenti successi nel carcere di Potenza
Vito MESSINA USPP già UGL Polizia Penitenziaria di Basilicata, interviene, al fine di portare a conoscenza, circa l’evoluzione del dopo protesta e dei fatti che stanno succedendo. In più circostanze la scrivente ha chiesto di avviare indagini sui fatti nefasti succeduti nel tempo presso la struttura penitenziaria potentina: è da inizio settimana, che l’attuale Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria della Basilicata ha dato segni di vita, risvegliandosi dal lungo torpore nel quale era caduto, avviando un’ indagine ispettiva presso la predetta struttura.
Riferisce Messina: sono letteralmente sbalordito di questa attenzione che il Provveditore della Basilicata sta dedicando; ma ciò è quantomeno intempestiva. Di fatto, solo ora, presso la Casa Circondariale di Potenza, continua Messina, lo scetticismo è cosa oggettiva, in quanto, risultano mesi e mesi che chi scrive, gridando “ AIUTO, AIUTO” al cospetto dell’Amministrazione Penitenziaria. E’ da tempo che questa sigla sindacale evidenzia le problematiche sorte per effetto della cattiva gestione della struttura potentina, con la complicità tacita del Provveditore o di chi ne fa le veci; di contro si è riscontrato l’ inettitudine !!!!!!!! Ancora Messina Oggi, la domanda viene spontanea: forse si vuole riscattare??? Messina afferma: non ci credo e non ci crediamo sulla serietà e l’efficacia di questa “finta indagine ispettiva”, a mio avviso, addirittura sembrerebbe che si vogliono trovare a tutti costi dei cavilli burocratici per scaricare le responsabilità di una Amministrazione assolutamente assente, unicamente, sulle spalle della collega che ha subito il tentato suicidio, cercando in maniera certosina qualche mancanza, eventualmente fatta per negligenza dalla predetta collega durante la sua attività lavorativa. Quindi, a mio avviso, è chiaro il vero intento dell’ Amministrazione territoriale Lucana : si vuole evitare di fare trasparenza e chiarezza su questa vicenda e non solo, di fatto la più brutta accaduta nella storia della polizia penitenziaria Lucana durante l’attività lavorativa.
Messina continua, “solo dopo i nostri sit-in di protesta, esempio 23/11/15 e 29.12.15”, vi sono stati i trasferimenti dei detenuti/e, rei di aver perpetrato varie aggressioni nel tempo a danno del personale di Polizia Penitenziaria sia nei reparti detentivi maschili che femminili. Dette risposte non sono altro che il dichiarato fallimento gestionale dell’ Amministrazione, in quanto hanno solo spostato in altra sede penitenziaria il problema.
Messina continua: se il detto : “Prevenire è meglio che curare”, la nostra insoddisfazione nasce da questa farsa, come i finti provvedimenti fini solo a se stessi, senza un vero studio/analisi del/i problemi al fine di evitare tutto questo malcontento dovuto a fatti oramai a conoscenza di tutti. Pertanto risulta inutile la palese finzione di una ispezione, in quanto, in questo caso, il Controllore dell’azione amministrativa si identifica con il controllato.
Essendo il motto del Corpo di Polizia Penitenziaria “ Despondere spem munus nostrum” —- infondere speranza è il nostro compito—— di conseguenza l’ azione nobile del corpo è quella di partecipare all’azione rieducativa dei detenuti, il che comporta lavoro, azione capacità gestionali e non certo di rifugiarsi dietro un mero trasferimento di detenuti/e. Nel caso specifico, se di trasferimento si deve parlare, questo deve essere disposto nei confronti dei responsabili di un fallimento!!!!!!! .
Pertanto, l’unica e sola Istituzione, preposta all’accertamento della VERITA’ storica dei fatti nefasti accaduti nel penitenziario potentino è e deve essere il Ministero della Giustizia con i propri ispettori.
Si rende edotto che la scrivente sigla continuerà a dare battaglia con altri sit-in di protesta innanzi al Tribunale di Potenza al fine di continuare a sensibilizzare la magistratura, nella quale l’ “U.S.P.P.” pone piena fiducia, a fare chiarezza. Seguirà la protesta davanti al Ministero della Giustizia in via Aurenula in Roma, oltre che direttamente davanti al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria in largo luigi Daga,2 ROMA . Vi sono in valutazione altre azioni sindacali affinché si accertino le responsabilità e si rimuovano i responsabili del fallimento del sistema gestionale del mondo carcere Lucano. NON ci fermiamo innanzi ad un palliativo come quello propinato dall’Amministrazione Penitenziaria, con un mero trasferimento degli artefici del tentato omicidio. Conclude Messina, NON aspettiamo il prossimo caso critico senza che si sia fatto chiarezza sugli altri. Per onor di cronaca, già nel giornata di ieri, è stato sventato un altro atto di forza perpetrato da un detenuto, il quale, pare, si sia armato di un bastone ricavato da una gamba di un tavolo in dotazione agli stessi ospiti dell’istituto penale potentino con intenti minacciosi verso gli operatori di polizia ivi in servizio in quel momento e, solo grazie alla professionalità dei singoli Poliziotti Penitenziari, è stato evitato il peggio.