CronacaPuglia

Individuati altri 4 focolai di Xylella Fastidiosa

Dalle ultime pare proprio che non ci siano più dubbi: altri 4 focolai di Xylella Fastidiosa sono stati localizzati tra Brindisi, Francavilla, Oria e Manduria. Punti di batteriosi rinvenuti nella zona di contenimento ai primi di febbraio ma ufficializzati sul sito regionale ‘Emergenza Xylella’ solo nel primo pomeriggio di ieri.
I quattro nuovi focolai si aggiungono ai cinque rinvenuti il 13 gennaio scorso, ma ufficializzati il 23, nei territori di Taranto, Fragagnano, Ceglie Messapica, Grottaglie e San Vito dei Normanni. In tutto, quindi, sono 9 le infezioni accertate tra gennaio e febbraio, una situazione allarmante perché significa che l’epidemia sta galoppando spedita e potrebbe presto attaccare la Piana degli ulivi nel Brindisino o le ampie distese di uliveti di Monopoli, ancora ‘intonse’.
“Purtroppo stiamo continuando a trovare altre piante infette – conferma il direttore del Dipartimento regionale all’Agricoltura, Gianluca Nardone -. Siamo partiti con 5 focolai rinvenuti a gennaio, poi abbiamo cominciato a fare le analisi nei cento metri e via via abbiamo scoperto nuove piante colpite da batteriosi. A Oria, per esempio, il nuovo focolaio è stato individuato nella zona più alta, cioè di contenimento, questo probabilmente perché, non essendo stati estirpati gli alberi malati contrassegnati al tempo della gestione commissariale del comandante Silletti, l’infezione è andata avanti. Se, invece, all’epoca le piante malate fossero state abbattute la xylella non si sarebbe propagata in maniera così vasta”.
Il Dipartimento regionale all’Agricoltura, nel frattempo, continua l’attività di monitoraggio e analisi, di concerto con l’Osservatorio fitosanitario e l’Arif. Nelle zone dei nuovi focolai, oltre ad abbattere le piante infette, si procederà a campionare il raggio dei cento metri attorno alla pianta infetta, fino a quando le analisi non daranno esito negativo. “Procediamo analizzando ettaro per ettaro – aggiunge Nardone – e ogni qualvolta viene individuata una pianta infetta in un ettaro allora la stessa viene identificata come nuovo focolaio”.

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