Individuati nel Tarantino 18 percettori illeciti del reddito di cittadinanza
Nelle ultime settimane le Fiamme Gialle del Gruppo di Taranto, della Compagnia di Martina Franca e della Tenenza di Castellaneta hanno eseguito specifici controlli finalizzati a verificare la regolare percezione del “Reddito di cittadinanza”. Gli accertamenti svolti dai Finanzieri jonici hanno interessato “target” selezionati all’esito di specifiche analisi di rischio e dell’esame delle risultanze emerse dalla consultazione delle banche dati in uso al Corpo, oppure emergenti da mirate attività info-investigative svolte con l’ausilio del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma e di concerto con l’INPS.
All’esito delle indagini i finanzieri hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Taranto 18 soggetti, risultati aver percepito illecitamente emolumenti per oltre 60 mila euro. Tali beneficiari, infatti, avrebbero attestato falsamente nelle apposite istanze il possesso dei requisiti previstidalla normativa di settore, ovvero omesso di dichiarare informazioni dovute. Contestualmente è stata avanzata alla Procura della Repubblica di Taranto una richiesta di sequestro delle somme indebitamente percepite.
La competente Autorità Giudiziaria ha prontamente intrapreso specifici approfondimenti finalizzati a verificare la fondatezza delle ipotizzate responsabilità penali, nonché la sussistenza dei presupposti per la sottoposizione a sequestro delle somme indebitamente riscosse. Le indagini dei Reparti della Guardia di Finanza di Taranto sono ora finalizzate all’individuazione di eventuali “regie criminose” preordinate all’indebito ottenimento del beneficio. Per il principio di “presunzione di innocenza” la responsabilità delle persone sottoposte a indagini sarà
definitivamente accertata solo ove intervenga una sentenza irrevocabile di condanna. I risultati di servizio conseguiti testimoniano ancora una volta l’impegno della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica tarantina nell’azione di tutela della spesa pubblica, con particolare riguardo alle misure assistenziali e di sostegno al reddito, il cui indebito accesso genera iniquità e mina la coesione sociale.