Indotto Fiat, s’ingarbuglia la vertenza Incomes
Si sciopera a oltranza alla Incomes di Melfi. Lo fa sapere la Fim Cisl che esprime forte preoccupazione per lo stallo che si registra sulla vertenza. I circa ottanta addetti dello stabilimento ex Lasme incrociano le braccia da settimane per sollecitare il pagamento dei salari arretrati – sono salite a tre le mensilità non pagate più la tredicesima – e un piano industriale che dia garanzie sul piano produttivo e occupazionale dopo che la società ha visto sfilarsi dalla tedesca Brose le commesse per i modelli suv che saranno prodotti nel 2014 sulla nuova linea in via di allestimento nello stabilimento Fiat-Sata.
A preoccupare i lavoratori sono inoltre in queste ore le notizie che arrivano da Chiavari e più precisamente dal quartier generale della Lames, la società che controlla la Incomes, che, stando a quanto pubblicato la vigilia di Natale dal Secolo XIX, avrebbe formalizzato al tribunale di Genova la richiesta di concordato preventivo con continuità aziendale, una sorta di amministrazione controllata che prevederebbe un blocco temporaneo dei debiti, il proseguo delle attività produttive e il subentro di un curatore nominato dal giudice. I responsabili per l’indotto della Fim Cisl, Angelo Casorelli e Giovanni Ottomano, chiedono chiarimenti e la convocazione di un nuovo incontro alla luce delle notizie relative al concordato preventivo”.
Intanto, anche la Irma (ex Stampi4) resta a secco di nuove commesse. Il 10 gennaio, alle 11, si terrà un nuovo incontro in Confindustria proprio sul futuro della Irma. “A differenza della Incomes in questo caso parliamo di un’azienda molto più solida dal punto di vista finanziario – spiega il dirigente regionale della Fim Cisl, Salvatore Troiano – ma restano le incognite legate alla mancata aggiudicazione delle nuove commesse. Abbiamo un po’ di tempo per ragionare sulle soluzioni e mi auguro che questo tempo possa essere utilizzato in modo proficuo per dare garanzie ai lavoratori”.