Industria Italiana Autobus, Spera (Ugl): “Piano procede secondo impegni assunti dal Mise. Perché non dare precedenza a produzioni italiane?”
“Continua l’impegno del Governo e di Invitalia rispetto agli impegni assunti nel 2018 per costruire un futuro solido alle fabbriche di Industri Italiana Autobus leader di mercato nel segmento dei bus urbani. Proprio a fronte degli importanti investimenti messi in campo dallo Stato, c’è da chiedersi perché in Italia si continuano a ordinare autobus di aziende che non producono nel nostro Paese e che penalizzano la produzione interna”.
Lo afferma il segretario nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera, il quale insieme al segretario provinciale Ettore Iacovacci e alla rsu di stabilimento, ha partecipato all’incontro indetto dal vice ministro Alessandra Todde e al quale è stato convocato anche l’amministratore delegato del gruppo, Giovanni De Filippis.
“Anche se – spiega il sindacalista – ad oggi non è stato ancora trovato un ulteriore socio con adeguati requisiti, fatto che non pregiudica il progetto solido e importante dell’azienda, tutta la produzione è stata già allocata in Italia. Solo nei primi 4 mesi del 2021 115 sono stati gli autobus sono stati prodotti, mai così tanti, nei due siti italiani. Il valore totale dell’investimento solo nel sito di Flumeri, in provincia di Avellino, è di 31 milioni di euro, dei quali ad oggi ne sono stati impegnati 20 per il completamento del piano entro la fine del 2021. Continua inoltre il potenziamento del settore ‘ricerca e sviluppo’ con assunzioni di giovani ingegneri, progettisti e personale per la produzione della carpenteria, che rientrerà dalla Turchia e sarà tutta italiana”.
“Nel frattempo, potremo contare anche sulle risorse già stanziate e sulle altre che arriveranno per il trasporto pubblico: l’importante è che gli enti locali diano seguito alle gare e allo stesso tempo, come dicevamo all’inizio, che nell’ordine di nuovi autobus sia data quanto meno la precedenza alle produzioni italiane attraverso le assegnazioni dirette”, conclude.
Segreteria Nazionale UGL Metalmeccanici
A fronte di investimenti milionari, soldi pubblici, sono stati prodotti nei primi 4 mesi nei due stabilimenti ben 115 autobus, anche se dati alla mano sembra ne siano stati prodotti molti di meno.
Solo a Gennaio risultano 0 mezzi prodotti ed usciti da Flumeri.
In ogni casi un vero affare, se come pare, a bilancio ci sono perdite per una decina di milioni.
Quindi se ci fossero le commesse quanto perderebbe, ovviamente a carico della comunità, ogni anno questa millantata “eccellenza” italiana?
E ancora, se si lamenta la mancanza di commesse perché i vertici di IIA hanno continuato a dare in Turchia ordini per centinaia di autobus?
Perché la matematica non è un’opinione, se si afferma che solo la Raggi tra 2020 e 2021 ha acquistato ben 700 autobus tramite la vecchia gara Consip, dove sono stati prodotti?
Morale della favola abbiamo 200 operai in cassa integrazione per la mancanza di commesse, che ci sarebbero state, ma i vertici di IIA le hanno girate da produrre al socio turco, che tra le altre cose fornisce gran parte del materiale per assemblare i mezzi in Italia, ed ecco perché il prodotto finale è mediocre.
Invece di incolpare la regione Campania che non compra i prodotti di IIA, ma a quanto pare neanche le altre sembrano così ansiose di utilizzarli, perché non iniziare a domandarsi se al comando di questa società che ha avuto milioni di euro a disposizione, ci sia un management veramente in grado di farla diventare il famoso campione nazionale?
Di tempo ne hanno avuto parecchio e la scusa, peraltro fasulla, della mancanza di gare causa Covid, non regge più.
Basterebbe guardare i risultati dei concorrenti….