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Inizia l’attività delle guide del Parco dell’Appennino Lucano

Con la presentazione alla stampa avvenuta nei giorni scorsi, il Parco Appennino Lucano ha dato inizio all’attività delle proprie guide ufficiali. Selezionate con apposito bando, in seguito ad un corso curato dall’istituto Pangea, i 19 partecipanti sono ora in possesso dell’attestato che permetterà loro di poter esplicare questo importante servizio a beneficio di quanti vorranno visitare le emergenze naturali dell’area protetta. Le guide sono state presentate alla stampa, presso la sede del Parco, dal commissario straordinario Domenico Totaro e dalla rappresentante dell’istituto Pangea Rita De Stefano. Erano presenti numerosi amministratori e operatori dei comuni del Parco oltre, naturalmente, alle nuove guide. Rivolgendosi a loro il commissario li ha esortati “ad approfondire la conoscenza della Legge 394 istitutiva delle aree protette, e delle altre norme vigenti in materia ambientale, per espletare al meglio la vostra missione”. Riferendosi, poi, alle crescenti esigenze di un’area protetta sempre più all’attenzione di un pubblico internazionale, Totaro ha esortato la nuove guide a curare maggiormente la conoscenza delle lingue e a promuovere insieme all’ambiente anche la cultura che caratterizza i luoghi del Parco. Dopo aver spiegato il percorso formativo delle guide, la rappresentate dell’istituto Pangea ne ha sottolineato la centralità nell’opera di conservazione e tutela delle aree protette, offrendo la disponibilità dell’istituto a seguirne l’attività anche in futuro.

Dal canto suo Totaro ha sottolineato “l’importanza della collaborazione tra le guide e gli operatori, le associazioni e gli amministratori del Parco, riservando un occhio particolare ai Ceas, coi quali si dovrà stringere una vera e propria alleanza”. Fondamentale, poi, sarà lo stretto rapporto che esse dovranno tenere con gli uffici del Parco e con il Corpo Forestale dello Stato. Un altro tassello si aggiunge, dunque, alla costruzione del Parco più giovane d’Italia, nel quale oggi altre forze giovani sopraggiungono per aumentarne l’efficienza e la capacità di rispondere alle nuove, esigenti domande che il mondo pone alle aree protette.

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