CronacaPrimo_PianoPuglia

Inizio dei lavori del gasdotto Tap tra un anno. Il sito ‘in pole’ è San Foca

Inizio dei lavori a San Foca tra un anno. Tap conferma i propri obiettivi. Quello che viene definito come “un concreto cronoprogramma di costruzione del gasdotto” prevede l’avvio del cantiere nel secondo quadrimestre 2016, l’inizio della fase di collaudo e la messa in esercizio entro tre anni (1 giugno 2019) e la piena operatività nel giro di quattro anni (1 gennaio 2020). La prossima settimana saranno convocati i sindaci di Brindisi, San Pietro Vernotico, Torchiarolo ed Otranto per partecipare al confronto richiesto dalla Regione Puglia per valutare altre 11 opzioni di approdo già inserite da Tap all’interno del progetto.
Ma c’è chi storce il naso. “E’ un tentativo disperato. – afferma la deputata Pd Elisa Mariano – La Regione Puglia, pur essendo ormai perfettamente consapevole della improbabilità che l’approdo possa essere spostato in altro sito, continua a spingere su questa ipotesi considerandola realmente a portata di mano”.
Il Governo, da parte sua, non è disposto a perdere un investimento di questa portata su un’opera considerata strategica e irrinunciabile, e di esporre l’Italia ad una figuraccia internazionale, dato che una localizzazione diversa del gasdotto provocherebbe un ritardo di almeno due anni sulla tabella di marcia, costringendo l’azienda a presentare un nuovo progetto. E l’affondo della deputata Mariano contro il governo regionale si colloca proprio in quest’ottica.
La Regione Puglia viene accusata di non aver saputo o voluto governare il processo politico ed autorizzativo che ha condotto alla scelta di San Foca, ed ora starebbe vagliando altre ipotesi, coinvolgendo altri quattro comuni pugliesi, e con il rischio di non ascoltare le popolazioni. Il comune di San Pietro Vernotico avrebbe ‘aperto’ alla possibilità di ospitare il gasdotto, nel territorio della Marina di Campo di Mare. Il sindaco del comune brindisino, Pasquale Rizzo, nei giorni scorsi ha dichiarato: “Non ci sono preclusioni, ma esclusivamente la volontà di comprendere il progetto e le ricadute positive e negative come quelle occupazionali ed economiche, arrivando a pensare di promuovere un referendum tra i cittadini”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *