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Inps condannata dalla Corte d’Appello di Bari a risarcire lavoratore Alitalia per l’esposizione di amianto

Il Presidente della Corte di Appello di Bari, Sebastiano Gentile, ha sconfessato il Tribunale di Trani, riformando la sentenza di I grado e condannando l’INPS ad accreditare le maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto di un dipendente Alitalia ai fini del prepensionamento.

Il tecnico, ancora in vita, è stato esposto ad amianto utilizzato nella componentistica degli aeromobili, dalle guarnizioni, alle coibentazioni, alla struttura, compreso il vano motore, tanto da determinare un’elevata condizione di rischio che supera la soglia di 100 fibre/litro per una media giornaliera di 8 ore lavorative, per un periodo ultradecennale.

“Nonostante il Tribunale di Trani avesse inizialmente negato il diritto all’indennizzo contributivo e, quindi, al prepensionamento, la pronuncia della Corte di Appello di Bari apre un nuovo filone sul riconoscimento di questi diritti per coloro che hanno lavorato in Alitalia anche come piloti. – ha detto l’avvocato Ezio Bonanni, legale del lavoratore, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto e componente della Commissione Nazionale Amianto del Ministero dell’Ambiente – Come ONA siamo operativi sul territorio ormai da 11 anni e abbiamo intensificato sempre più la nostra attività in questa regione perché i problemi sono sempre gli stessi: condizione di rischio, aumento delle patologie da amianto, difficoltà ad ottenere da INPS e INAIL la tutela dei diritti dei lavoratori e dei familiari delle vittime”

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