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Dall’integrazione medico-psico-sociale alla qualità della relazione

Dopo aver celebrato la giornata della Psiconcologia, lo scorso 26 ottobre, l’Ordine degli Psicologi continua a parlare dello stesso tema. Lo fa in un convegno dal titolo “Dall’integrazione Medico-Psico-Sociale alla qualità della relazione. Buone prassi in psicologia di cura in ogni fase della vita”. Un evento multidisciplinare che ha coinvolto anche tanti medici oncologici, svoltosi ieri (martedì 22 novembre), a Bari presso Villa Romanazzi Carducci.
Dal convegno, come afferma Antonio Di Gioia Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Puglia,  emerge “la necessità di piani integrati di intervento che prevedano l’affiancamento dello psicologo al medico durante il percorso di cura”. Una cura che negli ultimi anni ha portato a risultati importanti, in grado di condurre alla guarigione o al prolungamento della sua prospettiva di vita del malato. “E’ proprio questo nuovo scenario – dice Di Gioia – che rende ancora più evidente il bisogno di un sostegno di tipo psicologico in grado di coinvolgere non solo il paziente ma anche i familiari e i medici che si occupano di tali patologie”. Un equipe multidisciplinare con uno psicologo come emerge dal convegno è importante per garantire al paziente un miglioramento della qualità della propria vita durante la malattia. Per evitare ulteriori conseguenze psico-biologiche.
“C’è salute del corpo quando c’è salute della mente e c’è salute della mente quando c’è salute del corpo”. A citare Cartesio nel corso del convegno è il dott. Paolo Gritti prof. Associato di Psichiatria alla Seconda Università di Napoli, sottolineando la correlazione tra la sfera fisica e quella psichica. Entrambe concorrono alla formazione di un benessere complessivo della persone, si influenzano tra di loro in senso positivo e negativo.
Grande peso è stato dato all’attività multidisciplinare. “È impensabile che una malattia così complessa non sia sostenuta da figure molto diverse. È necessario un lavoro di equipe che porti i soggetti coinvolti ad un approccio, una strategia e un obiettivo comune che vanno identificati attraverso lo studio di un piano integrato di intervento”. Lo ha detto la dott.sa Mariagrazia Carone coordinatrice del SIPO Puglia. Lo  ha ribadito il Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Bari Filippo Anelli che ha affermato come “con il miglioramento delle cure e il prolungamento delle opportunità di vita dei pazienti psiconcologici, diventa fondamentale un sostegno psicologico del paziente e dei familiari. L’approccio delle cure primarie – ha detto Anelli – non può che essere multidisciplinare”.
Formare equipe di professionisti che, ciascuno per le proprie competenze, prenda in carico il paziente, significa mettere insieme competenze ed esperienze, significa condividere e progettare insieme un percorso di cura. Nell’ambito psicologico questi percorsi non possono essere decisi a priori, non possono essere stereotipati. Devono essere allineati alle necessità di ciascun paziente. “Dobbiamo calibrare gli interventi quasi in maniera sartoriale, su misura, in relazione alle esigenze di ogni paziente”, ha detto la dott.sa Rossana De Feudis consigliera del SIPO Nazionale. “Il paziente esiste dalla diagnosi, ma la persona esiste dalla sua nascita” ha detto la dott.sa Maria Bertolotti Responsabile Psicologia Pediatrica all’AUO Città della Salute e della Scienza di Torino, inquadrando il tema in età evolutiva.  “Se l’obiettivo è la guarigione – ha detto Bertolotti – dobbiamo garantire una crescita psicologica normale in un paziente che sta crescendo e cambiando. L’intervento psicologico non è solo opportuno ma doveroso anche con i genitori e con i fratelli. I fratelli possono essere una risorsa per il paziente ma possono anche essere vulnerabili e subire la malattia del familiare”. L’assistenza psicologica è fondamentale anche con gli anziani con i quali, come afferma la dott.sa Antonietta Scafato “diventa importante considerare il paziente nella sua complessità: bisogni, emotività e tutto il vissuto collegato alla malattia”.
Al convegno è intervenuto anche Giuseppe Romano Presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Sanità il quale ha dichiarato che “è da tre mesi che si sta lavorando all’istituzione dello psicologo del territorio, attraverso una legge regionale, che sia attivo all’interno dei distretti per operare anche nell’ambito della prevenzione. Bisogna affrontare una spesa farmaceutica fuori controllo con metodi diversi. Non possiamo continuare a rispondere alle problematiche sanitarie con l’emergenza. La prevenzione psicologica rientra tra i metodi per migliorare la salute dei cittadini e ridurre i costi della spesa sanitaria. Lo psicologo nel territorio è un obiettivo che si deve perseguire e raggiungere”.
Un’implementazione delle piante organiche dei servizi ospedalieri con la presenza dello psiconcologo in tutte le strutture che si occupano di oncologia è la richiesta del Presidente degli Psicologi Pugliesi Antonio Di Gioia perché la multidisciplinarità che da più parti è stata invocata come la migliore forma di supporto che può essere offerta al malato, in ogni età, possa essere garantita con professionalità e stabilità.

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