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Intervista al chitarrista lucano Federico Ferrandina

Chitarrista, arrangiatore, produttore artistico e compositore di colonne sonore per la tv e il cinema, ma la prima informazione che Federico Ferrandina mette in evidenza nella biografia pubblicata sul suo sito è l’essere nato a Matera, dove torna ogni volta che gli impegni professionali glielo consentono. L’APT Basilicata lo ha incontrato in occasione del Premio Heraclea 2014, a Policoro.
Quanto contano nella tua carriera le tue origini?
Moltissimo e in qualche modo connotano anche il mio lavoro, dal momento che mi capita di essere riconosciuto anche per la mia territorialità e per essere “uno” del sud Italia, quindi sono sempre contento di dare questa informazione prima di ogni altra cosa.
Con il Premio Heraclea hai ricevuto un riconoscimento importante per la tua brillante carriera che spazia dal jazz al pop rock, ma chi è davvero Federico Ferrandina?
Un ragazzo di Matera, fortunatamente cresciuto in una famiglia di musicisti. Mi ritengo inoltre un “prodotto” della formazione di questo territorio, avendo iniziato a studiare proprio al conservatorio Duni di Matera, per cui porto questa bella eredità con me. Quanto alla brillante carriera spero piuttosto sia un brillante inizio di carriera, mi sento agli esordi di quello che potrò dare e fare.
Hai composto colonne sonore per diverse produzioni cinematografiche e televisive e affiancato numerosi musicisti, cosa ti aspetti ancora?
Se a 18 anni mi avessero detto che avrei collaborato alla composizione delle colonna sonora di un film o che avrei suonato con musicisti importanti non ci avrei creduto. Se poi penso che questa è l’attività che mi sostenta mi sembra un miracolo. Mi aspetto di poter fare quello che sto facendo, e che amo, e farlo in condizioni sempre migliori, in produzioni sempre artisticamente interessanti e potermi mettere alla prova di nuovo e il più possibile.
Torni spesso a Matera?
Purtroppo meno di quanto vorrei, viaggio tantissimo e passo molti mesi dell’anno negli Stati Uniti per lavoro, per continuare ad avere dei contatti con le produzioni con cui collaboro. Quando sono in Italia invece vivo a Roma dove ho il mio studio, quindi vengo a Matera per godermi momenti di relax. La vivo ancora come un “luogo dell’anima”.
E quando sei lontano cosa resta costante nella tua quotidianità di questa origine lucana?
I fornelli! Cucino per gli amici cui faccio apprezzare la gastronomia lucana ovunque vada… Poi sono in contatto con molte persone qui e con quello che succede a Matera, come la sua candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019. Ritengo sia un bellissimo momento di visibilità e mi auguro si concretizzi sempre di più, perché Matera ha bisogno e merita questa solidità culturale. Il mio legame con la città è intatto, non mi considero uno “sradicato”, piuttosto un viaggiante, ma sempre di questo territorio.
Hai vinto numerosi premi, tra i quali due Global Award, ne hai dedicato qualcuno alla tua città?
No. Il prossimo, dai! Grazie per il suggerimento!
APT Basilicata

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