‘Io vivo per te’ a Barile si è fatto volontariato sociale
E’ partito ieri sera da Barile, il tour di “Io vivo x te”, idee in corso. Il primo di nove incontri tematici voluti dal segretario regionale del Movimento per le autonomie di Basilicata, Roberto Falotico e che sfoceranno in autunno in una conferenza, in seno alla quale il Movimento darà voce al documento programmatico sulla Basilicata che sarà. Cornice dell’incontro sul volontariato “la solidarietà come risorsa per la collettività, Leggi, esperienze, proposte” il centro sociale che ha accolto cittadini, iscritti e simpatizzanti del Movimento, ma soprattutto esperti del settore e l’Assessore regionale alla salute, Attilio Martorano. Al tavolo, la vice Presidente regionale FIDAS Basilicata, Anna Maria Clotilde Piarulli, l’Associazione di volontariato Gigi Ghirotti di Basilicata, con Raffaella Restaino, con La Fondazione Alessandra Bisceglia W Ale Onlus, con la presidente Raffaella Restaino..
Reduci dalla recentissima approvazione in Consiglio regionale del nuovo Piano socio-sanitario, Falotico, Mollica e Martorano hanno avuto l’opportunità di ascoltare in presa diretta le proposte, le testimonianze ma anche le ansie che il mondo del III settore vive ed affronta giornalmente, mai venendo meno al compito d’essere prolungamento del Pubblico nella sua azione di risposta alle esigenze sempre più crescenti e diversificate della popolazione. Sono emersi, infatti, serie perplessità sulle ricadute che il Disegno di Legge Monti, quello del taglio alla spesa, avrebbe sulle Associazioni di volontariato e le diverse anime che compongono il così detto III settore, la necessità di una maggiore e costante vicinanza delle Istituzioni al mondo sociale che sopperisce e supporta l’azione per chi soffre ma ha, a sua volta, bisogno di essere sempre aggiornato, coinvolto, consapevole, l’intuizione che, facendo sempre più aderire il sistema operativo del III settore al concetto di economia sociale, si possano trovare vie d’uscita alla crisi imperante e globalizzata. Insomma, un ritorno alla solidarietà coniugata in ogni comparto della vita, compresa quella politica, per far realmente fronte comune ad un sistema economico disumano, schiavo delle leggi del profitto e dell’economicità, nemico di uno Stato sociale leggero ma presente.
Questi sono solo alcuni degli aspetti trattati durante l’incontro, che mai ha assunto il carattere di sfogatoio nei confronti dei due Consiglieri regionali, ma soprattutto dell’Assessore Martorano, anzi ha visto il parlare e l’ascoltarsi reciproci volti alla messa sul tappeto di realtà anche crude, ma con il metodo della volontà di risolvere le questioni. L’ago della bilancia spesso ha oscillato fra la tenuta in equilibrio di due elementi: da un lato la necessità di tutelare l’autonomia degli operatori sociali, perché non cadano nell’impasse d’essere vincolati a progetti a breve e medio termine che frazionano l’attività generale, mentre dell’altro la necessità di non far cadere mai il termine volontario, perché benefico per chi di questo nome si fregia e perché la solidarietà non può avere il conto in banca. Il rilancio della politica, passa per il rilancio della persona che fa parte di una società. “Gli individualismi anche di casacca dice Falotico, non faranno mai del bene. Così come negativo in assoluto è l’appoggio ad interventi in Consiglio che non sia suffragato da una tranquillità di fondo, quella della condivisione del progetto e della possibilità di accompagnarlo sempre con migliorie nel tempo. Essere politici, mai come oggi, corrisponde ad un’assunzione di responsabilità, la stessa contenuta nel messaggio “Io vivo x te”, rivolto non solo a chi esercita come noi su delega, ma soprattutto alle famiglie che devono riempire di significato questa frase ritornando a seguire, pungolare, criticare se necessario il nostro operato”. “Un’azione che non può più attivarsi solo se a monte ci sono i soldi, me che deve anche ripiegarsi su come creare economie da destinare a ciò che è davvero importante. Meno interessata ad alzare in modo sterile i toni e più concentrata sui cittadini. Vogliamo la cura, i servizi o per forza la lettiga sotto casa? Vogliamo operare con criterio per garantire gli stessi standard o preferiamo macchiarci di campanilismo becero e di facciata? La salute ha bisogno di rispetto e di lucida operatività. E’ nostro compito come legislatori. Vuol dire riappropriarsi della lealtà alla base del rapporto fra noi eletti e chi ci ha dato potere di azione, significa chiedere ai partiti di fare il giusto, riformando la legge elettorale. Risponde al ritorno ad un dibattito politico franco, chiaro, chiarificatore”.
Il Capogruppo MPA in Consiglio, Mollica, ha chiesto all’Assessore Martorano di “poter condividere azioni per lo stralcio degli articoli che, nel Disegno Monti sul taglio alla spesa, toccherebbero brutalmente il III settore e, mai si voglia, non si riuscisse, ha chiesto l’impegno formale a che la Regione trovi autonomamente le finanze per sopperire localmente a quanto Roma toglierà. Così non fosse, tutte le Leggi faticosamente approvate negli anni e recepite dalla Regione Basilicata andrebbero tutte riesaminate a svantaggio del sociale”. Pensiamo alla FIDAS, AVIS, Croce rossa, Protezione civile, e così tutti gli altri. Immaginiamo un domani con questi alleati della società nel salvare vite depotenziati da una Legge che bada solo ai conti e non agli uomini.
“Chi sta dal lato delle responsabilità ed ha il compito di organizzare le politiche del welfare si muove da punti diversi per raggiungere obiettivi comuni”. Sostiene Martorano. Oggi la Basilicata dopo 15 anni ha un nuovo piano integrato socio-sanitario, approvato con una condivisione che è andata oltre la maggioranza. Do atto al Movimento per le Autonomie di aver intravisto le potenzialità che questo possiede. Nonostante i tagli imposti, il sociale non viene meno ed aiuta e supporta il Pubblico in tantissimi settori. Li incontrati nel corso della mia attività ed ho sempre incrociato volontari competenti, pronti, presenti. Uomini e donne che si affiancano alle strutture per completare un lavoro che altrimenti resterebbe monco”.
Il volontariato sfida il Pubblico a tenere sempre alti gli standard ed è il termometro della capacità di stare sui bisogni. Dobbiamo parlare di più di volontariato, perché intrecciandolo con il sociale e facendo in modo che il Pubblico crei spazi nuovi, si potrebbero generare micro economie di scala utilissime alla tenuta della cittadinanza ed alla prosperità dell’intera regione. “Dobbiamo, chiude l’Assessore, rafforzare le interlocuzioni, entrare nella fase operativa per trovare soluzioni a spinte forti. Il lavoro in Consiglio dei prossimi mesi credo che porterà risposte a questo mondo”.