Istituita la SUARB, nota di Confapi Matera
Con l’istituzione della Stazione Unica Appaltante della Regione Basilicata (SUARB) il massimo ente territoriale ha avviato un positivo processo di riforma del sistema degli appalti, finalizzato a ottenere risparmi per la Pubblica Amministrazione e a garantire più concorrenza tra le imprese e maggiore trasparenza nelle aggiudicazioni. Dopo il necessario periodo di avvio, la SUARB oggi sembra pronta a erogare quei servizi di qualità auspicati dal sistema delle imprese, tanto che diverse gare sono state appaltate e sono in fase di aggiudicazione per servizi che da troppo tempo venivano prorogati.
Lo scorso 29 febbraio sono scaduti i termini per l’iscrizione all’albo dei componenti delle commissioni giudicatrici degli appalti da espletare in qualità di Centrale di Committenza o di Soggetto Aggregatore e da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art.84 del D.Lgs.163/2006. L’albo, diviso in tre sezioni – quella dei dirigenti, dei funzionari e dei funzionari tecnici – sarà utilizzato, quindi, per designare con metodi trasparenti i commissari in relazione alle diverse tipologie di beni e servizi oggetto della specifica procedura di gara.
“In questa materia – dichiara il presidente di Confapi Matera Enzo Acito – va dato atto alla SUARB di essere stata antesignana della nuova riforma del codice degli appalti varata nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri circa la formazione delle commissioni aggiudicatrici delle gare”.
“Auspichiamo ora che la procedura di istruttoria dell’albo venga effettuata in tempo utile affinché per l’espletamento delle procedure di aggiudicazione di tutte le gare in corso venga utilizzato questo sistema. Si tratterebbe di un ottimo segnale dato al sistema delle imprese a garanzia di trasparenza”.
“Le nuove modalità operative messe in atto dalla Regione Basilicata attraverso la SUARB – conclude l’ing. Acito – unitamente alla riforma del codice degli appalti, possono evitare uno dei pericoli principali e sempre incombente: il rischio di corruzione”.