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“La carta elegante”, dal 3 al 17 febbraio il Museo Civico “Romanazzi Carducci” di Putignano ospita la mostra personale dell’artista della cartapesta Luigia Bressan

Fragile e robusta, ruvida e femminile. Elegante. La cartapesta – materiale “povero” alla base della tradizione putignanese dei carri del Carnevale, assume un’inedita grazia quando è lavorata dalle mani di Luigia Bressan, illustratrice, pittrice, scultrice originaria proprio di Putignano che, da sabato 3 a sabato 17 febbraio sarà ospite del Museo Civico “Romanazzi Carducci” con la sua mostra personale dal titolo “La carta elegante” (Piazza Plebiscito 16, Putignano – Ingresso libero).

 

La mostra, che rientra nel fitto programma di eventi collaterali della 630^ edizione del Carnevale di Putignano dal titolo “Carnevale da capogiro”, sarà inaugurata sabato 3 febbraio alle ore 18.30 alla presenza dell’artista, della sindaca di Putignano, Luciana Laera, dell’assessora alla Cultura del Comune di Putignano, Rossana Delfine e la presidente della Fondazione Carnevale di Putignano Carmela Curci.

 

Un’esposizione creativa dallo stile fiabesco e sognante, in cui l’antica arte della cartapesta, patrimonio culturale e storico identificativo della città di Putignano, si mostra nella sua forma più inaspettata: elegante, silenziosa, poetica. In questa mostra la cartapesta diviene veicolo di una dichiarazione di intenti, un’esortazione alla ricerca del bello come punto di partenza, traguardo e percorso a cui l’artista vota la propria vita, in un’ottica che vede nell’arte una missione: comunicare emozioni e ricondurre il visitatore ad un tempo altro, tra i fasti di un’epoca antica, intrecciando il ricordo di ciò che era con le innovazioni dei tempi moderni.

 

E così, la mostra di Luigia Bressan raccoglie disegni raffiguranti la maschera di Farinella – grande protagonista del Carnevale di Putignano – e sculture di cartapesta raffiguranti abiti e corsetti sette-ottocenteschi e li mescola in una sorta di danza dell’arte sulle note del musicista barese Giuseppe De Trizio, le cui composizioni costituiscono la colonna sonora diffusa lungo l’intera esposizione. I tessuti di carta prendono fedelmente la forma di antichi modelli come in un gioco di bambole, dove i corsetti si reinventano piccole armature del cuore, prendono il nome della musica che li ispira. Nonostante la sua fragilità, la cartapesta offre alla forma scultorea degli abiti un carattere forte, austero, elegante, semplicemente femminile.

 

L’intera mostra utilizza e reimpiega materie prime ecosostenibili e a basso impatto ambientale. Grazie ad un’ispirazione e ad una sensibilità strettamente legate all’ambiente, infatti, il mondo dell’arte e quello della natura si stringono in un rapporto simbiotico, dove le sculture generate con colla di farina e carta di giornale rappresentano una forma d’arte contemporanea caratterizzata dall’intervento diretto dell’artista sugli elementi naturali. Un’espressione artistica che parla di ecologia, giustizia sociale, democrazia, non violenza: l’arte, grazie anche alla tecnologia che può essere un valido supporto per lo sviluppo sostenibile, ha infatti il compito di comunicare agli esseri umani le condizioni ottimali per amare e tutelare la Terra, facendo leva sui sentimenti e trasmettendo tutte le informazioni utili per smuovere le coscienze.

 

“Ho accolto l’ispirazione senza aggiungere nulla, restando io stessa spettatrice della mia anima che ha disegnato e modellato le forme – racconta Luigia Bressan –. Le opere sono nate in me come una danza, forme e colori senza tempo che seguono note in divenire. Dedico la mia personale ai viaggiatori dell’anima, a chi sente che noi umani non siamo fatti per cose piccole o tiepide, soprattutto le nostre anime non lo sono”, conclude l’artista.

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