La Cassazione conferma la sospensione per un dirigente della Regione Puglia
La Cassazione ha confermato la sospensione per 2 mesi di un dirigente della Regione Puglia, D.C., che utilizzava la macchina di servizio per scopi personali ed “estranei all’attività di ufficio”. Il dirigente è stato ‘pizzicato’ mentre faceva un picnic o effettuava spese ai propri genitori. Per lui l’accusa è di peculato, col rischio di reiterazione “delle condotte illecite” per via della “gestione privatistica” dell’auto blu fatta da D.C. Il suo legale ha sostenuto, invano, in Cassazione che per lo più l’imputato si serviva della macchina per uso personale e che si trattava di “episodi minori di uso improprio e temporaneo” della macchina.
Il Tribunale di Bari, con ordinanza cautelare del 20 ottobre 2011, ha evidenziato che “il dirigente si è servito dell’auto blu anche nei giorni prefestivi e gestivi, per scopi estranei all’attività d’ufficio, in luoghi che nulla hanno a che vedere con i suoi compiti istituzionali: è stato sorpreso a scaricare dall’auto buste e pacchi della spesa davanti all’abitazione dei genitori e si è recato il giorno di Pasquetta presso la foresta di Mercadante in compagnia di parenti e amici per fare un picnic. Inoltre, ha parcheggiato l’auto nel garage privato del padre”. Tutte circostanze, queste, che giustificano il provvedimento nei suoi confronti. A ciò va aggiunto anche che il chilometraggio della macchina, dopo apposita verifica, è risultato di gran lunga superiore rispetto a quanto riportato sul foglio di percorrenza: dal 21 aprile al 2 agosto 2010, D.C. ha percorso circa 3300 km, mentre dai fogli di percorrenza ne risultano solo 997.