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La Cisl di Taranto sulla manovra finanziaria

La manovra finanziaria 2011-2014 del Governo dovrà necessariamente ed immediatamente essere rimodulata pur a invarianza di saldo finale, poiché mette a rischio la coesione sociale, è durissima con i lavoratori e i pensionati ed è insostenibile per le aree socialmente ed economicamente più deboli del Paese, il Mezzogiorno e Taranto tra queste, su cui si scaricano i pesi prevalenti, drastici e iniqui dei tagli allo Stato sociale e dell’aumento indiscriminato di tasse, prezzi e tariffe.

La Cisl, comprendendo l’invito del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rivolto alle istituzioni, alla politica, ai corpi sociali intermedi, a corrispondere agli obblighi imposti dall’Unione Europea, a non fare della manovra terreno di scontro politico quanto, invece, a dare nell’interesse generale del Paese segnali di coesione e di unità nazionale, ha condiviso l’opportunità di approvare la manovra in tempi brevi, anche per i tentativi striscianti di speculazione finanziaria contro l’Italia, stante il poderoso debito pubblico e le oggettive timidezze nelle misure sia nazionali che europee sul versante della crescita economica e dello sviluppo.

Tuttavia essa aveva per tempo e a tutti i livelli denunciato la strategia approssimativa dei tagli lineari alla spesa pubblica decisi dal Governo, oltretutto aggravati dalla serie di disfunzioni e di restrizioni strutturali già presenti in molte Regioni del Sud, come nel caso del sistema sanitario (piano di riordino della rete ospedaliera, piano di rientro sanitario, avvenuta introduzione di nuovi ticket sulle ricette) e tariffario (assicurazioni, costo carburanti …) della Puglia, che già appesantiscono le fasce reddituali più deboli, le famiglie monoreddito e i pensionati al minimo.

Fasce gravate dalla reintroduzione dell’Irpef sulla prima casa e, con effetto immediato, da balzelli come gli odiosissimi superticket sanitari (aumento di 10 euro sulle prestazioni diagnostiche specialistiche ed ambulatoriali aggiuntivi ai ticket in atto da tempo e 25 euro sui codici bianchi al pronto soccorso), non toccando i tanto strombazzati costi della politica e dell’inefficiente assetto istituzionale ed amministrativo del Paese che, in tutta evidenza, riduce credibilità alla classe politica italiana e toglie legittimità ai pesanti sacrifici pretesi ancora una volta dai lavoratori e dai pensionati.

La Cisl di Taranto proseguirà nel proprio impegno di denuncia e di proposta, in particolare a livello di Regione Puglia, per individuare risorse alternative all’introduzione dei ticket e si mobiliterà, insieme con tutti i livelli dell’Organizzazione, perché siano corrette le iniquità contenute della manovra finanziaria 2011-2014, dando corso anche ad iniziative specifiche condivise dal proprio Comitato Esecutivo, già convocato per discuterne il 28 luglio prossimo.

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