La comunità di San Costantino Albanese presente a Betlemme per il progetto ‘Pane Nostro’
La comunità di San Costantino Albanese parteciperà al progetto denominato ‘Pane Nostro’, un gemellaggio che si concretizza nei primi giorni di marzo tra i forni lucani e quelli di Betlemme. Il progetto, come ha spiegato il sindaco Rosamaria Busicchio, si ispira ad un idea dello scrittore serbo-croato Predrag Matvejevic. Il pane rappresenta un simbolo di pace, di speranza e soprattutto di condivisione di bisogni tra i popoli. ‘Pane nostro’ è sostenuto da autorevoli rappresentanze istituzionali lucane ed europee, e si svolge a Betlemme che, forse per una curiosa coincidenza, deriva dall’ebraico, e significa proprio ‘città del pane’. Il percorso intende creare e, successivamente, valorizzare un ‘ponte’ con l’Europa, per concludersi sul ponte di Mostar, in Bosnia, simbolo di una convivenza interetnica.
La piccola comunità di San Costantino Albanese aderirà al progetto con la presenza a Betlemme dell’unica panificatrice donna lucana, Nunzia Larocca, che da molti anni e con grande professionalità svolge nella comunità di San Costantino questa importante attività. Il ‘cugliaccio’ (in arberisht Kulaçi) è un pane tipico della tradizione gastronomica arbëreshe di San Costantino Albanese; sin dal XVI secolo, la preparazione di questo pane è legata alle cerimonie nuziali e alle festività pasquali, ed è connotata da un forte simbolismo religioso, che agisce sulla costruzione e sul mantenimento dell’etnicità arbëreshe.
In occasione delle feste nuziali, che a San Costantino Albanese vengono officiate con il Rito greco-bizantino, il Kulaçi ha un impasto circolare, con un intreccio che forma quattro braccia, per simboleggiare l’indissolubilità del matrimonio. La sua superficie è decorata con simboli in pasta: un nido, due uccelli e due serpenti. Il nido, al centro del dolce, rappresenta la nuova famiglia e la sua casa. Le uova, in esso contenute, sono sempre dispari, in segno di buon augurio e fertilità.
