La Corte dei Conti ha parificato il bilancio della Regione Puglia per l’esercizio 2018
La Corte dei Conti ha parificato il bilancio della regione Puglia per l’esercizio 2018, attestando la correttezza della gestione del bilancio e l’affidabilità delle scritture contabili.
Da una attenta analisi della relazione, il Dipartimento Finanze e il Gabinetto della Presidenza della Regione Puglia evidenziano che la Regione Puglia si distingue per l’attenta e virtuosa gestione delle proprie politiche di bilancio e dell’affidabilità della governance, come avviene da diversi anni e come certificato anche dall’agenzia di rating Moody’s che, nell’ultima Credit opinion dichiara che “la Regione Puglia riflette margini correnti positivi, risultati di bilancio soddisfacenti, supportati dal consolidamento del settore sanitario, una solida gestione finanziaria rafforzata da una pianificazione prudenziale e un basso indebitamento accompagnato da una confortevole liquidità di cassa”.
L’anno 2018 è stato caratterizzato da un’attività senza precedenti in merito alle politiche relative al personale. La Regione ha provveduto a immettere in ruolo, a vario titolo, circa 800 unità di personale comprensive dei dipendenti dei centri per l’impiego. I complessi procedimenti amministrativi posti in essere per conseguire questo risultato storico non sono stati oggetto di sostanziale osservazione da parte della Corte.
Rilevanti risultano i risultati raggiunti dal Servizio Sanitario regionale.
Il 2018 è caratterizzato da un’ulteriore riduzione delle risorse destinate alle regioni, da maggiori costi legati all’introduzione dei nuovi LEA (livelli essenziali di assistenza), dai costi per il rinnovo dei CCNL del personale dipendente e convenzionato (più di 90 milioni di euro per la regione Puglia) e infine dall’incremento dei costi per i farmaci innovativi e vaccinazioni.
Nonostante questo evidente sottofinanziamento della quota capitaria e della mobilità passiva, negli ultimi anni la Regione Puglia ha sempre garantito l’equilibrio di bilancio, come avvenuto anche per l’esercizio 2018, conseguendo peraltro il superamento della griglia LEA.
In esito al processo di valutazione infatti, il sistema sanitario della Regione Puglia ha conseguito un punteggio sulla griglia LEA di 179, ovvero di piena adempienza agli standard ministeriali la cui soglia è fissata a 160.
Inoltre il 2018 registra un ulteriore, forte abbattimento dei tempi di pagamento in sanità: le aziende sanitarie regionali sono riuscite a migliorare la gestione del ciclo passivo anche attraverso un processo di monitoraggio regionale, prima trimestrale e poi mensile, delle fatture registrate e da liquidare . L’indice di Tempestività dei pagamenti (ITP) al 31.12.2018 per la Regione Puglia è risultato pari a zero (0) giorni (media ponderata). Erano 57 giorni al 31.12.2015.
La Regione ha conseguito, nel 2018, un’ulteriore riduzione della spesa farmaceutica e della spesa per acquisto di beni e servizi. Nel corso dell’anno 2018 è stato dato maggiore impulso al miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva dei farmaci e al contenimento della spesa farmaceutica convenzionata (ossia della spesa sostenuta per l’erogazione dei farmaci da parte delle farmacie pubbliche e private convenzionate con il SSR). Tali disposizioni, che già nel corso del 2017 avevano consentito di ottenere una sensibile riduzione della spesa farmaceutica convenzionata pari a 36 milioni di euro, risultano essere andate a pieno regime nel corso del 2018 e hanno consentito in tale anno il raggiungimento di risultati ancora migliori in termini di riduzione della spesa farmaceutica convenzionata, dell’ordine di 46 milioni di euro circa, come certificati dall’AIFA nel report di monitoraggio relativo al periodo gennaio-dicembre 2018.
I dati elencati testimoniano che lo stato di efficienza del servizio sanitario regionale coniuga in maniera evidente la piena sostenibilità finanziaria con un livello di assistenza sempre più in linea con le attese dei cittadini e ben sopra le medie di crescita delle altre Regioni italiane.
Il dibattito in atto a livello nazionale, promosso dalla Regione Puglia, circa la necessità di riequilibrare il riparto del Fondo sanitario nazionale, se attuato, avrebbe come conseguenza di potenziare la capacità del servizio sanitario regionale sia sotto il profilo del personale, sia rispetto agli investimenti. Ciò determinerebbe una riduzione dei tempi d’attesa e della mobilità passiva, che sono, ad oggi, elementi di attenzione.
Il bilancio di esercizio 2018 si caratterizza poi, per una serie di indicatori che confermano il pieno conseguimento degli obiettivi di corretta gestione. Ne sono testimoni i seguenti indicatori:
– pieno conseguimento degli equilibri di bilancio
– risultato di amministrazione positivo
– costante riduzione dell’indebitamento regionale.
– invarianza del carico fiscale
– conseguimento dei target di spesa nell’attuazione degli interventi finanziati con i fondi strutturali comunitari
– razionalizzazione e del contenimento delle spese di funzionamento.
– rispetto degli obiettivi posti dalla disciplina del pareggio di bilancio (ex patto di stabilità).
Con riferimento a questo specifico punto, la Corte dei Conti ha evidenziato un conseguimento dell’obiettivo del pareggio, più ampio rispetto ai vincoli normativi, sintomo, secondo l’autorevole parere della Corte, di una potenziale capacità di spesa inespressa (c.d. overshooting). Innanzitutto, occorre chiarire che le risorse di cui si parla non vanno perse, ma sono utilizzabili nell’esercizio successivo a quello in cui sono accertate. Si tratta cioè, di interventi già dotati di copertura finanziaria che non sono stati completati nell’anno in esame. Ciò non impedisce il successivo completamento dell’intervento stesso.
La Corte, inoltre, evidenzia che il prodursi di un overshooting potrebbe essere sintomo di un difetto di programmazione dell’Ente, sotto il profilo dell’effettivo equilibrio tra volume delle entrate e delle uscite.
Occorre chiarire che la Corte non fa riferimento alle entrate di competenza della Regione, che la stessa è in grado di programmare e gestire, ma ai trasferimenti nazionali e comunitari.
Premesso che in termini percentuali l’overshooting realizzato è l’0,87% rispetto al totale delle entrate conseguite, ben a di sotto del limite dell’1% posto dalle normative vigenti, occorre sottolineare che mentre la spesa è prevedibile e programmabile, come la Regione Puglia fa regolarmente sulla base degli atti di programmazione settoriale, l’entrata, ovvero una buona parte dei suddetti trasferimenti, sotto il profilo temporale non lo è.
A titolo meramente esemplificativo, per l’anno 2018, il volume di trasferimenti accertati nell’ultimo trimestre è pari a circa 321 milioni di euro, dove l’accertamento è il presupposto per l’avvio del procedimento di spesa.
Questo limita la capacità delle regioni, in particolare per i trasferimenti disposti in prossimità della chiusura dell’esercizio, di utilizzare le medesime risorse entro la chiusura dell’esercizio stesso.
Il principio di prudenza nella gestione dei conti pubblici e la oggettiva complessità del quadro normativo relativo al c.d. pareggio di bilancio ha, negli anni, spinto le Regioni a generare overshooting, che è quindi un fenomeno condiviso.
Proprio la complessità ed illogicità delle norme che disciplinano il c.d. pareggio di bilancio, limitando la capacità di spesa degli Enti territoriali in presenza di finanziamenti già attivati, è stata accertata dalle sentenze della Corte Costituzionale n.247 del 2017 e 101 del 2018.
Pertanto a partire dal 2021 (e già dal 2019 per gli Enti locali e le Regioni a statuto speciale) l’istituto del pareggio di bilancio è abrogato, con conseguenze positive sulla capacità di spesa degli enti territoriali.