La ‘crociata’ degli automobilisti salentini contro gli autovelox
Gli automobilisti multati per eccesso di velocità potranno contestare le sanzioni nel caso in cui le apparecchiature autovelox non sono a norma di legge per quanto concerne le periodiche revisioni. E’ la sentenza della Corte Costituzionale, che si è pronunciata in merito alla taratura ed alla revisione degli autovelox piazzati sulle strade del Belpaese. Una sentenza che, come previsto, ha suscitato la soddisfazione delle associazioni dei consumatori che, in questi anni, hanno costituito delle vere e proprie sottosezioni, all’interno del tessuto associativo di appartenenza, dedicate alle presunte vittime delle ‘ingiustizie’ da autovelox.
Emilio Graziuso, avvocato e responsabile del coordinamento Confconsumatori, ha affermato: “Con un’importantissima e fondamentale sentenza, la Corte Costituzionale, nei giorni scorsi, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle disposizioni del codice della strada che non prevedevano l’obbligatorietà della verifica periodica di funzionalità e di taratura per tutti gli autovelox, ivi compresi quelli utilizzati con la presenza di una pattuglia. Ma da oggi, gli apparati di rilevazione della velocità autovelox fissi o mobili, telelaser, tutor ed altri, per poter essere utilizzati in modo valido contro gli automobilisti ed ‘punire’ chi procede a velocità sostenuta, devono avere una taratura periodica con verifica della loro funzionalità da parte dei costruttori degli stessi”.
La provincia di Brindisi ha alcuni punti ‘fermi’, lungo le arterie di collegamento con la provincia di Bari, Lecce, Taranto, in cui capita spesso di incontrare le pattuglie dei vigili urbani dei vari comuni, a seconda della competenza territoriale, munite di apparecchio per la rilevazione della velocità. Si pensi, per esempio, lungo la strada statale 7, la Brindisi-Taranto, alle postazioni nei pressi di Oria, Latiano e Mesagne; sulla 379, la Bari-Lecce, lungo la quale si trova Brindisi, partendo da Nord, si può incappare in sanzioni tra Fasano e Torre Guaceto e, superata Brindisi, verso Torchiarolo.
Per la cronaca, la sentenza della Corte Costituzionale non declina affatto gli automobilisti dalle loro responsabilità al volante, ma è uno strumento di giustizia sociale, che può permettere al consumatore di difendersi da eventuali errori o abusi. “Salutiamo con grande entusiasmo la sentenza della Corte Costituzionale – ha concluso l’avvocato Graziuso – grazie alla quale tutti coloro che riceveranno una multa stradale elevata da un’apparecchiatura che non sia stata sottoposta ai controlli periodici potranno impugnarla e, ove ne sussistano i presupposti, ottenere l’annullamento della stessa”.