La delicata questione dell’ospedale di Venosa
“Tanto tuonò che piovve”: con questo motto di Socratica memoria, il Consigliere Regionale dell’MpA Francesco Mollica ha invitato i cittadini di Venosa all’incontro tenutosi ieri sera sulla spinosa questione della sanità locale. Una Venosa che, pur essendo avvezza in questo periodo a manifestazioni di tipo ludico-culturale più consone ad un clima estivo, ha risposto bene all’invito dimostrando di avere un inconscio, inconfessabile bisogno di verità sulla chiusura dell’ospedale, oggetto di tante polemiche e battaglie in questi anni e, soprattutto di tante bugie elettorali. Proprio per questo motivo Mollica, lontano da riflettori elettorali, coadiuvato dal responsabile cittadino MPA di Venosa, Enzo Barile, dalla responsabile cittadina di Maschito Rosetta Di Stasio, dal responsabile cittadino di Palazzo San Gervasio Donato Griesi, ha intrattenuto amabilmente i suoi concittadini dimostrando, documenti alla mano, quanto siano state false e ingiustificabili le accuse mosse nei suoi confronti da parte di taluni che, con il senno di poi, hanno dimostrato di agire esclusivamente per interesse personale, addossando al Consigliere responsabilità imputabili ad altri, solo perché, con lungimiranza già indicava nel 2006 come unica possibile soluzione un Ospedale unico per acuti.
Si è gridato allo scandalo, si è volutamente perseverato all’accondiscendenza di palliativi inutili e la chiusura dell’ospedale né è la conseguenza, chiusura non in senso amministrativo ma di fatto considerando che dal 1 gennaio 2012 nessun acuto potrà essere ricoverato, non essendo sede di Pronto Soccorso Attivo, tralasciando che in un clima di crisi economica e di sprechi che si sono consumati nell’ambito della sanità a danno dei cittadini che potevano, invece godere di un esenzione da ticket, è necessario rendersi conto che il problema della sanità non si risolve volendo a tutti i costi presidi ospedalieri (di facciata) ovunque, quanto, piuttosto, nella sua qualificazione sottolineando come, molto spesso, i piani sanitari regionali non rispondono a logiche di razionalizzazione funzionale dei servizi. Allora, l’invito di Mollica rivolto ai Venosini di pretendere e difendere il diritto inviolabile alla cura, un diritto costituzionalmente garantito ma praticamente soffocato.
E come un capitano che conosce la rotta e che anche nella nebbia trova il porto per la nave ed i suoi marinai traendo vantaggio anche da un vento contrario, Mollica rilancia la proposta di un Ospedale Unico del vulture alto-bradano unica battaglia ancora possibile, invitando tutti i Venosini ad una sottoscrizione che la locale sezione dell’MPA unitamente al Circolo Nuova Italia ha promosso.