La denuncia di “Mai Più Vittime sul Lavoro” dopo gli ultimi due casi in Puglia
Altre due giovani vite spezzate sul lavoro in Puglia nel giro degli ultimi 3 giorni. Dopo il 23enne morto schiacciato nelle campagne di Stornara martedì scorso, venerdì ( ieri ) a Brindisi l’operaio 40enne di Mesagne precipitato da un’altezza di oltre 10 metri nello stabilimento dove lavorava.
Giuseppe Filannino, presidente nazionale dell’associazione “Mai Più Vittime sul Lavoro”, che offre assistenza legale gratuita sugli infortuni e le malattie professionali, chiede al governo nazionale ed alla giunta regionale pugliese di “convocare al più presto un tavolo di emergenza sulla sicurezza sui posti di lavoro”. Per il centro studi no profit, che ha sedi in una quindicina di comuni, è prioritaria la realizzazione di un vasto piano di formazione nazionale sulla sicurezza sul lavoro. Tra le proposte l’immediata verifica sugli enti certificatori nel campo della sicurezza sul lavoro.
“Le ultime tragedie che hanno toccato la nostra regione – afferma in una nota Filannino – dimostrano che ormai siamo di fronte ad un vero e proprio bollettino di guerra. Sembra che il lavoro, anziché essere un diritto costituzionale, sia diventato terreno minato, dove mettere continuamente a rischio la propria vita”, aggiunge il responsabile dell’associazione “Mai Più Vittime Sul Lavoro” che rilancia così l’allarme: “il nostro, da essere un grido di dolore, si sta trasformando in un grido di orrore, è come camminare su un tappeto di cadaveri; esseri umani che per vivere e far vivere le proprie famiglie devono ogni giorno non sapere se quello sarà l’ultimo della loro vita, questo il vero scandalo dell’epoca moderna”. Amara la conclusione: “è una strage degli innocenti che ci vedrà tutti responsabili, tutti colpevoli, se resteremo immobili”.