La Dia di Lecce illustra i dati dell’anno 2013
Tempo di bilanci per la Dia di Lecce. Il 2013 si è chiuso con dati positivi: confische di beni mobili e immobili per una valore di 31milioni di euro, di cui 28 milioni in provincia di Lecce, 2 di Taranto e 1 di Brindisi; l’arresto di tre albanesi trafficanti di eroina; il sequestro di 3,5 kg di eroina pura al 47% e l’arresto di un latitante albanese, ricercato in ambito internazionale da 12 anni, che deve scontare 8 anni di carcere per traffico di stupefacenti. I dati sono stati rivelati ieri, durante una conferenza stampa presso la sede della Dia, in Via del Delfino a Lecce.
Tre confische importantissime sono state effettuate nella provincia di Lecce. Quella definitiva nei confronti di Santo Paglialunga risulta essere la più rilevante: una società finanziaria, tre aziende immobiliari, 19 immobili, 37 terreni edificabili e conti correnti bancari per un valore complessivo di 8 milioni di euro i beni espropriati all’uomo. Altra confisca definitiva, poi, ha riguardato Giovanni Tredici, a cui sono stati confiscati 8 immobili, 40 appezzamenti di terreno per 42 ettari totali, due conti correnti bancari per un valore complessivo di 4 milioni di euro. Ma l’operazione più importante è stata quella effettuata ai danni di Agostino Marzo, proprietario di un vero e proprio impero. Sequestri per un totale di 15 milioni di euro suddivisi tra tre società ed una ditta individuale, un opificio industriale comprendente tre capannoni, un locale adibito ad officina, un appartamento ed un fabbricato a due piani, il tutto edificato su un’area di 50mila mq, un capannone di 435 mq, un fabbricato comprendente un’abitazione ed un locale commerciale, un fabbricato con annesso locale-deposito e terreno di pertinenza di 9.000 mq, un impianto sportivo comprendente un campo di calcio, una palestra, spogliatoi, un piccolo bar, una pista di atletica leggera ed un campo di tennis, il complesso immobiliare denominato ‘Masseria Perrone’, comprendente due abitazioni, cinque ampi locali, un fabbricato di antica costruzione, il tutto edificato all’interno di un fondo rustico esteso in otto ettari e 53 are, un’area edificabile estesa in due ettari e tre are, altri fondi agricoli estesi complessivamente in tre ettari e quattro are, disponibilità bancarie e finanziarie per oltre 4 milioni di euro.
Altra operazione che ha contraddistinto questo 2013 è stato il sequestro di 3,5 kg di eroina e l’arresto di tre trafficanti albanesi, avvenuto lo scorso 20 luglio. Arjan Polisi, Pellumb Drenova e Kristaq Boci (alias Arben Mecaj), i nomi dei tre arrestati, di cui quest’ultimo latitante da 12 anni che doveva ancora scontare otto anni di reclusione.
Nella provincia di Brindisi, la Dia ha effettuato un sequestro per un milione di euro nei confronti di Giancarlo Capobianco, proprietario di due terreni agricoli ad Oria, due appartamenti a Francavilla Fontana, un suolo ubicato nella zona industriale di Francavilla, un fondo rustico, una villetta sempre a Francavilla, 4 autovetture.
Nel tarantino, invece, è stata effettuata una confisca ai danni di Antonio Vitale per un valore complessivo di due milioni di euro. I beni a lui sequestrati sono un fabbricato di otto vani, due appezzamenti di terreno per tre ettari, un locale commerciale ed uno stabilimento balneare. Gli uomini della Dia, a margine della conferenza, hanno anche sottolineato il peso sempre meno influente che sta avendo la Sacra Corona Unita sul territorio. Ormai, stando ai dati degli agenti, l’organizzazione è radicata solo in alcune zone circoscritte della provincia di Lecce e Brindisi, ed agisce in maniera disomogenea senza un’unità ben precisa. Le zone in questione fanno parte, seppur limitatamente, anche della provincia di Taranto (Sava e Manduria) che confina con i focolai più caldi del brindisino legato alla SCU. Ci sarebbero, infatti, ancora quattro grandi gruppi legati alla criminalità organizzata per il resto restano molto preoccupanti i numeri che riguardano usura e traffico di sostanze stupefacenti.