BasilicataComunicatiPolitica

La difesa dell’autodeterminazione delle donne attraverso la piena applicazione della legge 194/78. Il commento di Annamaria Guerricchio(Fratelli d’Italia), candidata lucana al Senato

In campagna elettorale tutto (o quasi) è lecito, si sa, ma spingere la strategia della mistificazione dell’avversario fino alla creazione di teorie paradosse può rivelarsi un gioco pericoloso, dichiara Annamaria Guerricchio(Fratelli d’Italia), candidata lucana al Senato.
L’urgenza di frenare l’ascesa di consensi di Fratelli d’Italia da parte degli avversari politici ha prodotto una nuova chimera: Giorgia Meloni, prima donna leader indiscussa di un partito nazionale, candidata alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, favorita nei sondaggi e con tutta probabilità primadonna a capo del Governo nella storia d’Italia, è rappresentata come il baluardo di una cultura patriarcale ed antifemminista.
La mina è innescata da un’ influencer che paventa a mezzo social l’annullamento del diritto all’aborto in caso di vincita del centro-destra descrivendo come emblematica la situazione in regione Marche, governata da Fratelli d’Italia, dove afferma sia praticamente impossibile abortire a causa dell’irreperibilità di ginecologi, anestesisti e infermieri non obiettori di coscienza. La fortunata imprenditrice digitale ignora o finge di non sapere che questa è una situazione comune a ben 11 regioni italiane, indipendentemente dal colore politico. E’ un dato di fatto che in Italia 2 ginecologi su 3 e 1 anestesista su
2 sono obiettori di coscienza in materia di aborto, ma come dice Giorgia Meloni “l’aborto è un diritto, ma anche l’obiezione di coscienza lo è”, e questo rimane un problema difficile da superare.
Fatta salva dunque la totale estraneità di Fratelli d’Italia rispetto al presunto ostruzionismo all’interruzione di gravidanza riscontrate dalle donne in diverse regioni d’Italia, da dove origina l’accusa che vedrebbe la Meloni intenzionata ad abolire il diritto all’aborto? Il programma di Fratelli d’Italia parla di “ruolo sociale della maternità”
parafrasando il testo di legge 194 del 1978 e nel pieno rispetto di quanto previsto dalla stessa legge intende dare più ampio spazio alle politiche di informazione e di prevenzione ed anche istituire un fondo nazionale per aiutare
donne sole ed in difficoltà economica a portare avanti la gravidanza.
Ogni donna deve essere libera di decidere per la propria vita, il proprio futuro e per il proprio corpo, ma non si può garantire piena libertà di scelta se persistono condizionamenti economici, sociali, lavorativi ed affettivi alla base
di una scelta che è la più dolorosa in assoluto ed in cui la donna stessa viene inesorabilmente ad oggi ancora lasciata sola.
Per Fratelli d’Italia il diritto alla maternità ed il diritto all’aborto si equivalgono, ma vi è una interpretazione misogina strumentale della volontà di garantire una piena applicazione della legge 194 e non piuttosto di volerla abrogare come affermano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *