La Fim Cisl diffonde i dati sulla produzione 2022 negli stabilimenti italiani del gruppo Stellantis
Plant di Melfi
Nell’ultimo semestre del 2022 Melfi è riuscito a recuperare il divario negativo del primo semestre rispetto alle produzioni 2021, producendo circa 150 vetture in più (da 163.646 a 163.793). Si è interrotto così il calo produttivo che da tre anni caratterizzava lo stabilimento melfitano, anche se è il plant di assemblaggio di auto con la perdita maggiore rispetto al 2019, pari a oltre 84.307 auto (-34%) e con un livello produttivo inferiore del 58% rispetto a quello raggiunto nel 2015, dopo il lancio di Renegade e 500X.
Il 20% delle produzioni è rappresentato da 500X, il 32% da Jeep Compass e il 48% da Jeep Renegade.
Su Melfi pesa maggiormente il blocco causato dai semiconduttori essendo uno degli stabilimenti con la maggiore capacità produttiva; sono circa 297 i turni di fermo produttivo. Dobbiamo aggiungere che tutto ciò ha determinato continui stop agli attuali 17 turni, con una discesa di fatto a 15 turni, causando un contraccolpo occupazionale di circa 1.500 lavoratori. Per evitare ripercussioni negative, si è dovuti intervenire con vari strumenti, trasferte infra-gruppo e incentivazioni all’uscita su base esclusivamente volontaria (nell’ultimo anno ha coinvolto quasi 1.000 lavoratori) e la stipula di un nuovo Contratto di Solidarietà.
Con l’ultimo accordo, attraverso l’uso di altri ammortizzatori sociali straordinari, abbiamo messo in sicurezza l’occupazione per accompagnare la transizione dello stabilimento di Melfi verso la produzione dei quattro nuovi modelli multibrand completamente elettrici, sulla piattaforma Bev STLA Medium, confermati nel piano Stellantis a partire dal 2024.
Nel prossimo incontro di verifica dell’andamento del piano industriale Stellantis sarà fondamentale avere maggiori dettagli di tutta la fase di preparazione degli impianti nel 2023, di verifica della tempistica di attuazione delle produzioni al fine di tutelare l’occupazione e ridurre l’impatto degli ammortizzatori sociali. È indispensabile poi chiarire in sede ministeriale anche le problematiche collegate alla logistica e all’indotto.
Dichiarazione Evangelista
«Il 2022 è stato un anno non buono per Melfi, abbiamo lasciato un anno pieno di dubbi e preoccupazioni con vertenze aperte a partire dalle aziende delle logistiche. Sappiamo che il passaggio all’elettrico e tutto quello che ne comporterà, se non si interviene in tempo, farà perdere nel sito di Melfi centinaia e centinaia di posti di lavoro. Ora confidiamo nel 2023 perché sarà l’anno della preparazione dello stabilimento di Melfi. Ci saranno dei lavori nelle unità produttive per preparare le linee alle nuove produzioni che partiranno dal prossimo anno. La Fim, in questa fase complicata e difficile, è pronta a qualsiasi confronto con la Regione Basilicata. Ci sono le condizioni per confermarsi polo di riferimento dell’automotive, anche di nuova generazione, facendo dialogare imprese e territorio in un’ottica di distretto produttivo e tecnologico. Si è fatto in Piemonte e si può fare anche in Basilicata».