La Fiom rifiuta il confronto su Melfi
I segretari generali di Fim, Uilm, Fismic e Ugl, Antonio Zenga, Vincenzo Tortorelli, Marco Roselli e Donato Russo, esprimono il proprio disappunto per la mancata risposta da parte della Fiom alla richiesta fatta lo scorso 3 marzo di convocare una riunione delle segreterie unitarie per definire un calendario di assemblee e convocare per mercoledì 9 marzo l’incontro con tutta la Rsu della Sata. “La scelta di non rispondere alla nostra richiesta di confronto a ridosso del tavolo di confronto con la Fiat – spiegano i quattro dirigenti sindacali – conferma ancora una volta l’atteggiamento dilatorio della Fiom di sottrarsi al confronto unitario e di procedere in modo unilaterale, così come sta facendo la Fiat, comportamento confermato anche dalla richiesta della Fiom di rinviare più volte il tavolo già programmato a Torino prima il 4 e poi l’8 marzo. Se questo è il percorso scelto dalla dirigenza della Fiom, non resta che ufficializzarlo, ne prenderemo atto nostro malgrado. Da parte nostra c’è stata, c’è e continuerà ad esserci – continuano Zenga, Tortorelli, Roselli e Russo – la massima apertura e disponibilità al confronto unitario su questioni di vitale importanza che riguardano la vita dei lavoratori di Melfi. Perseverare, come fa la Fiom, in una politica di autarchia sindacale non fa che rafforzare la posizione della controparte, indebolendo allo stesso tempo quella dei lavoratori. Fim, Uilm, Fismic e Ugl continueranno, al contrario, a mettere in atto tutte le azioni e gli strumenti possibili affinché nel confronto aperto con Fiat sullo stabilimento di Melfi non si parli solo della nuova metrica ma anche di investimenti, nuovi modelli e nuova occupazione. Noi siamo disponibili a discutere e a firmare un accordo sulla Ergo-Uas, ma poniamo una condizione perentoria: che la questione sia inserita nel quadro più generale delle prospettive produttive e occupazionali di Melfi”. In considerazione del rinvio dell’incontro di domani a Torino, Zenga, Tortorelli, Roselli e Russo invitano infine la Sata a posticipare l’avvio della nuova organizzazione del lavoro prevista per il 14 marzo.