La f’rtìn du povrìdd, l’ultima fatica di ‘Talia Teatro’
Presentata stamane presso la sede di ‘Talia teatro’ la nuova commedia ‘La f’rtìn du povrìdd’, l’ultimo lavoro realizzato da Antonio Montemurro e dal suo gruppo. Un’opera che, come ‘copione’, Montemurro adatta in vernacolo materano, per offrire al pubblico un prodotto che sappia far ridere. La f’rtìn du povrìdd è una riscrittura della commedia in 3 atti ‘La fortuna con la effe maiuscola’, scritta da Eduardo De Filippo e Armando Curcio, e andata in scena per la prima volta al teatro ‘Alfieri’ di Torino nel 1942. “L’opera è stata pensata per risollevare le sorti della gente durante il periodo bellico – ha affermato Momtemurro – ed io l’ho ripresa per adattarla alla situazione dei rioni Sassi negli anni ’50, in quelle case fredde e umide, più umide che fredde a dire il vero. Noi, da sempre, pensiamo ad un modo di fare teatro che faccia ridere, ma senza essere volgari, perchè la volgarità non appartiene al popolo materano; un teatro che deve divertire, ma anche intrigare ed indurre alla riflessione. Il comune denominatore tra l’opera di Eduardo e quella in materano è la povertà, la miseria, quella miseria che Carlo Levi definiva ‘nobile’. Raccontiamo al materano di oggi, specie ai giovani, come viveva il materano di ieri. Una vita senza televisione, fatta di ‘cialliddi’ e unione del vicinato.”
Montemurro ha poi annunciato che, per l’anno nuovo, è in cantiere un’altra opera, dal titolo ‘Quell’uomo chiamato Gesù’, con una novità: niente vernacolo materano, ma rigorosamente lingua italiana. “Il nostro gruppo è composto anche da gente che parla poco il materano, e quindi abbiamo deciso di recitare in italiano, cercando di essere molto attenti con la dizione, dato che si tratta di un’opera su Gesù. Le date dovrebbero essere nel periodo di Pasqua e tra il 2 e l’8 luglio”.
Unico ‘cruccio’ per Montemurro, e in generale per tutto il gruppo teatrale, la scarsa promozione del nostro dialetto e anche la freddezza del pubblico:”Non riusciamo a esportare i nostri prodotti altrove. Quando arriverà quel giorno? Inoltre, il materano a teatro è molto schifo e diffidente. Abbiamo difetti ‘cronici’ come l’essere perdente e l’invidia. C’è un proverbio che dice ‘Non farti scoprire di mangiar carne, perchè non te la levano dal piatto, ma non te ne danno più”.
La f’rtìn du povrìdd andrà in scena sabato 17 alle ore 21, domenica 18 alle ore 17 e il 3 gennaio alle ore 21, presso il teatro ‘Duni’ di Matera.