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La nota del consigliere lucano Cifarelli sulla situazione dell’Alsia

Se non interverranno fatti nuovi ed un vero impegno da parte della Giunta regionale, diventerà ineluttabile il declino ad oggi inarrestabile dell’Alsia, l’Agenzia Lucana per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura.
Eravamo stati facili profeti, insieme alle opposizioni, ai lavoratori ed alle loro rappresentanze sindacali, nel sostenere che l’approvazione della Legge Regionale n. 41/2020 con la quale il centrodestra trasferì all’Alsia il personale regionale ivi assegnato funzionalmente, non sarebbe stata la premessa al rilancio dell’Agenzia, ma solo il modo, come poi confessato dall’allora assessore Rosa, per “fare spazio” nell’organico della Regione Basilicata.
Bene hanno fatto di recente FPCGIL, CISLFP e UILFPL le RSU dell’ALSIA a chiedere di essere auditi in Seconda Commissione Consiliare per denunciare il grande disagio che vivono i dipendenti per la decadenza progressiva dell’Agenzia dovuta al continuo svuotamento di risorse umane determinato dai pensionamenti senza ricambio generazionale e rinnovo sia dei profili tecnici che di quelli amministrativi. Al disagio dei dipendenti si unisce, come conseguenza, il disagio dell’utenza per la qualità dei servizi non più adeguata.
E’ evidente lo stato di abbandono derivato anche dall’assenza per ben sette mesi di un assessore all’agricoltura che ha portato l’attuale direttore ad adottare “disperate soluzioni organizzative funzionalmente poco efficaci ed inappropriate” tra l’altro concentrando su di se, non sappiamo quanto legittimamente, la direzione di diversi uffici.
Nell’ultimo bilancio regionale 2023/25 sono state assegnate all’Alsia risorse appena sufficienti per il pagamento degli stipendi e nessuna risorsa per le attività ed i dipendenti lamentano il mancato pagamento della produttività 2021 nel mentre quelli regionali stanno per percepire quella relativa al 2022; nell’ultimo triennio il personale è passatoci a causa dei pensionamenti da 114 a poco più di 80 unità e l’età media del personale ha più di 60 anni che, per numero e professionalità, attualmente non è sufficiente a garantire i compiti delegati dalla Regione con la necessaria efficienza richiesta.
I fatti e gli atti amministrativi dell’ultimo triennio hanno dimostrato che il rilancio dell’ALSIA non c’è stato. Non sono più sufficienti le semplici dichiarazioni d’intenti di riconoscimento del ruolo strategico per il comparto agricolo lucano di un’agenzia “di sviluppo” qual’è l’Alsia.
In questo contesto, per paradosso, l’attuale amministrazione dell’ALSIA ha proposto una riduzione di Aree (e quindi di dirigenti e personale) attraverso la revisione degli assetti organizzativi dell’Agenzia che prevederebbero persino la soppressione dell’importantissimo Ufficio della “Riforma AGRARIA” con lo smembramento delle funzioni e del personale ad altri uffici approvando una delibera proprio mentre le organizzazioni sindacali venivano audite in II Commissione consiliare e senza che ci sia stata la obbligatoria informativa ai sindacati. Non si comprende il perché di questo atteggiamento da parte di un Direttore rispetto al quale, tra l’altro, la Giunta non ha mai fugato i dubbi circa i possibili conflitti di interesse con altri incarichi e partecipazioni societarie in capo al medesimo.
Per tutte queste ragioni ho interrogato Bardi e Galella per conoscere:
1) se la definizione della nuova struttura macro organizzativa e degli atti seguenti di cui alle delibere n. 78 e n. 79 del 8 giugno 2023 sia stata condivisa dal Dipartimento Agricoltura e se gli uffici regionali abbiano fatto un istruttoria e in tal caso quale sia stato il parere;
2) vista la base giuridica che norma ruolo e funzioni dell’Agenzia e le reali attuali possibilità dell’ALSIA, come questa Governo regionale intenda garantire alla comunità lucana ed al comparto agricolo regionale:
a. il completamento della dismissione dei beni rivenienti dalla Riforma Fondiaria;
b. la gestione dei Servizi di supporto all’agricoltura di competenza regionale e delegati all’ALSIA (es. Servizio regionale per il controllo delle macchine irroratrici);
c. la gestione dei Servizi di sviluppo agricolo, di competenza regionale e delegati all’ALSIA (es. Servizio agrometeorologico lucano, … biodiversità domesticata, ecc.);
3) se è intenzione dell’attuale Governo regionale riprendersi le deleghe attualmente assegnate all’Alsia ed in tal caso come intende tutelare le professionalità e la dignità lavorativa dei dipendenti dell’Agenzia ai quali è già stata “scippata” la possibilità di partecipare al concorso regionale interno per Posizioni organizzative e dirigenza;
4) nel caso in cui non vi fosse invece la volontà di smantellare l’Alsia, quando e come inizierà la costruzione di un percorso assunzionale, unica via coerente per recuperare lo stallo e le inefficienze accumulate nell’importante settore dello sviluppo agricolo regionale.
5) se la Presidenza della Regione ha approfondito l’oggetto di altra interrogazione consiliare quanto alla insussistenza di possibili conflitti di interesse in capo all’attuale Direttore dell’Ente nonostante detentore di altri incarichi e partecipazioni societarie in capo al medesimo che, qualora fondata su dichiarazioni mendaci, determinerebbero la decadenza dalla carica.

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