La nota di Tantone e Benedetto (PSI) sui recenti episodi di cronaca a Bernalda e Metaponto
In una nota congiunta del portavoce regionale del Psi Raffaele Tantone e del segretario provinciale di Matera Mariano Benedetto, si esprime preoccupazione riguardo i recenti episodi accaduti a Bernalda e Metaponto, perché a fronte dei numeri e della storicità della presenza di cittadini stranieri in questi territori, le risposte e le azioni delle istituzioni vengono messe in campo solo quando il fenomeno migratorio diviene emergenza, mentre si tratta ormai di ordinarietà. Di fatti continua la nota, il Comune di Bernalda ha quasi il 9% della popolazione straniera per quasi 1000 unità, si tratta come detto di comunità storicamente radicate in questi territori come in tutto il Metapontino, a queste cifre si aggiungono centinaia di lavoratori agricoli stagionali, che assicurano una quota di manodopera fondamentale per il settore agricolo e del turismo.
Quindi certamente c’è bisogno di un maggior controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, ma se a Bernalda abbiamo quasi 300 minori stranieri in età scolastica, forse è il caso di aumentare il numero dei mediatori culturali nelle scuole, visto che oggi non c’è né neanche uno, stesso discorso per i corsi d’italiano agli stranieri, che vanno potenziati se vogliamo un’integrazione vera, rivolgendoli ai tanti giovani lavoratori
nonché a quei nuclei familiari che pur vivendo da anni a Bernalda spesso non conoscono l’italiano. Anche la situazione attuale di Metaponto non ha nulla di straordinario, ma è semmai la logica conseguenza di spinte economiche e sociali assolutamente non governate dalle istituzioni, perché la presenza di numerosi stranieri è come detto un fatto storicizzato per le richieste dell’agricoltura e del turismo, ovviamente i lavoratori cercano un alloggio dove stabilirsi magari non troppo lontano dal luogo di lavoro ed a un costo accettabile, parallelamente al fallimento delle politiche agricole e turistiche i costi delle abitazioni a borgo Metaponto sono crollati, ed è quindi naturale che la popolazione a minor reddito abbia finito per tendere ad abitare in quei luoghi.
Quindi la situazione di Metaponto era più che prevedibile, e ribadiamo la risposta delle istituzioni deve essere coordinata e di medio-lungo periodo, ognuno per la proprie competenze deve impegnarsi nell’assicurare più forze dell’ordine, ma anche più mediatori culturali, più corsi d’italiano e più luoghi di aggregazione, oltre a potenziare i centri per l’impiego per garantire anche agli agricoltori di poter assumere regolarmente, ed anche i trasporti pubblici hanno un ruolo fondamentale, perché se i lavoratori non possono raggiungere i campi con un mezzo pubblico, per forza di cose devono affidarsi ad un caporale che li accompagni. Anche il tema dell’alloggio per i lavoratori stagionali è un problema prevedibile, perché per diversi mesi all’anno migliaia di persone giungono nel Metapontino per le lavorazioni agricole, nel 2019 abbiamo atteso la morte di una migrante in un rogo per sgomberare i capannoni dell’ex Felandina occupati abusivamente e poi come istituzioni non abbiamo fatto più nulla, ma i braccianti stranieri non sono spariti, ed ogni anno in migliaia si accampano in bivacchi di fortuna mentre per la maggior parte sarebbero lieti di pagare un fitto in un luogo salubre avendo acqua potabile ed elettricità .
Pertanto fra le priorità dell’area Metapontina, c’è quella dell’integrazione dei quasi 4500 migranti che abitano stabilmente in questi territori, ed è questo a cui dovrebbero dedicarsi gli enti locali, invece nonostante il rogo del 2019 alcune amministrazioni hanno impegnato decine di migliaia di euro per candidarsi ad essere capitale italiana della cultura, per carità si tratta di un intento ambizioso ma che non ha prodotto nulla, cosicché si sono chiusi gli occhi di fronte al fenomeno migratorio che invece rappresenta una battaglia culturale quotidiana, sia per chi accoglie che per chi è accolto, in sintesi ci si aspettava ben altro da chi amministra queste comunità da oltre 10 anni.
Invece ci sono forze politiche che hanno costruito il loro successo sulla paura e l’odio dei diversi, promettendo legge ed ordine come soluzioni semplici a problemi complessi, ma poi alla prova dei fatti i loro amministratori si scontrano contro il muro della realtà, sempre in tema di previsioni sballate sull’accoglienza, non sarà un caso il fatto che a Bernalda, non si è neanche in grado di approntare dei servizi igienici decorosi per quelle centinaia di ambulanti stranieri, che ogni anno per più giorni affollano la città per la festa di San Bernardino, anche in questo caso si tratta di un evento prevedibile a cui si risponde trasformando le vie parallele del corso in latrine a cielo aperto.
In conclusione come Socialisti siamo per una gestione ordinaria e di lungo respiro del fenomeno migratorio, che punta sulla scuola e sulle infrastrutture sociali e di comunità, per affrontare questioni che certamente hanno radici lontane, ma i cui effetti si fanno sentire qui ed adesso, soprattutto sulle fasce più vulnerabili della nostra popolazione.