“La nuova revisione prezzi negli appalti di lavori pubblici”, convegno di Confapi Matera per le imprese e le stazioni appaltanti
L’aumento esponenziale dei prezzi delle materie prime, dell’energia, dei carburanti e di ogni altra voce connessa alle opere pubbliche sta creando notevoli danni alle imprese, per limitare i quali il Governo è intervenuto con una normativa articolata e complessa, che coinvolge anche le Regioni. Per chiarire gli aspetti più controversi della legge, a beneficio sia delle imprese che delle stazioni appaltanti chiamate ad applicare le nuove norme, la Sezione Edili Confapi Aniem di Confapi Matera ha organizzato un convegno, dedicato agli operatori
del settore ma aperto a tutti, dal titolo “La nuova revisione prezzi negli appalti di lavori pubblici”. Il convegno si terrà martedì 28 giugno, presso la sala conferenze della sede di Matera della Camera di Commercio della Basilicata, con inizio alle ore 9,30. Interverranno l’Assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità, arch. Donatella Merra, il Presidente di Confapi Aniem Matera, dott. Mario Bitonto, l’avv. Vito Agresti del Foro di Matera, che tratterà gli aspetti giuridici, l’ing. Donato Arcieri, Dirigente Regionale dell’Ufficio Edilizia e Opere Pubbliche, che affronterà gli aspetti tecnici.
“Gli aumenti dei costi dei materiali, dei costi energetici e di carburante – dichiara il Presidente degli Edili Mario Bitonto – erodono l’utile d’impresa che, essendo stato calcolato sull’offerta di gara, oggi non è più remunerativo. Questa situazione costringe tutte le imprese che operano nel comparto dei lavori pubblici a formulare istanza di revisione prezzi. Il nostro convegno sarà utile sia a costoro che ai tecnici
delle stazioni appaltanti, impegnati ad applicare le nuove norme e a rispettare precise scadenze”. “Analoghi problemi – aggiunge il Presidente Bitonto – si presentano per le opere non ancora appaltate, i cui progetti sono basati su prezzi ormai superati. Ne deriva che molti operatori preferiscono non partecipare alle gare d’appalto piuttosto che doversi privare della remunerazione o, peggio, non riuscire a portare a termine il lavoro”.
“A tutto ciò si aggiunge – conclude il dott. Bitonto – la carenza di liquidità causata dal blocco operato dalle banche nell’acquisizione dei crediti d’imposta per le ristrutturazioni edilizie (Superbonus 110%). Milioni di euro bloccati nei cassetti fiscali mettono a rischio le imprese più piccole, con il paradosso di rischiare di fallire pur avendo lavori in portafoglio e crediti da esigere”.