La Polizia di Stato di Matera ricorda la figura di Giovanni Palatucci
Si è svolta questa mattina, nella Villa Comunale “Unità d’Italia”, una cerimonia organizzata dalla Questura di Matera, per ricordare il sacrificio di Giovanni Palatucci, Questore reggente della città di Fiume, Medaglia d’Oro al merito civile, deceduto il 10 febbraio 1945, nel campo di concentramento di Dachau.
In suo onore, è stata collocata nella villa comunale una nuova stele, in pietra calcarenitica, che sostituisce la targa commemorativa, posizionata due anni fa insieme all’albero di ulivo, donato dalla Coldiretti di Matera. La cerimonia commemorativa si è svolta davanti all’ulivo, alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose locali e con la partecipazione degli studenti di due classi del Liceo “Tommaso Stigliani”.
L’Arcivescovo delle diocesi di Matera-Irsina e Tricarico, Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo è intervenuto, invitando i presenti a un momento di preghiera, per poi impartire la benedizione all’ulivo.
Dopo che i ragazzi del Liceo Stigliani, diretti dai proff. Rocco Lacanfora e Giovanni Dinapoli, hanno suonato l’Inno di Mameli, ha preso la parola il Questore Emma Ivagnes, che ha voluto ricordare la giovane età di Giovanni Palatucci, il quale, a soli 27 anni, dopo gli studi, si arruolò con entusiasmo in Polizia, diventando Vice Commissario di Pubblica Sicurezza, senza immaginare quanti gravi problemi avrebbe dovuto affrontare. Di lì a poco, venne mandato a Fiume, negli anni in cui le vicende storiche si evolsero rapidamente, approdando verso le leggi razziali e il secondo conflitto mondiale. “È in quei momenti drammatici che Palatucci dimostra uno spirito di servizio, che altruisticamente offre per la sopravvivenza del popolo ebreo, per la giustizia e per il bene di tutti”.
Due studenti, in rappresentanza delle due classi del Liceo Stigliani, hanno quindi esposto alcune riflessioni sull’opera umanitaria di Giovanni Palatucci nel contesto storico in cui visse: “oggi noi celebriamo la sua figura affinché possa essere da esempio a noi giovani (…) e allora ci ricorderemo che ci si può opporre alle ingiustizie, si può trovare una strada per agire correttamente e per il bene comune. (…) La memoria deve avere un senso per noi: deve essere costruttrice di pace”.
È intervenuto quindi il Sindaco di Matera Domenico Bennardi, il quale ha affermato che Palatucci è la stella polare per tutti noi, per la storia italiana e meridionale (Palatucci nacque a Montella, provincia di Avellino). “Il suo esempio”, ha aggiunto il Sindaco, “rivive a Matera ogni volta che un agente vive un atto eroico, come nel caso della Guardia di P.S. Francesco Paolo Conte” (che nel 1928 sacrificò la sua vita nell’intento si salvare alcuni concittadini durante un terribile nubifragio e di cui l’anno scorso è stata inaugurata una statua in Piazza Vittorio Veneto a Matera).
Il Prefetto Sante Copponi ha concluso l’evento, ricordando che di quegli anni è anche la “tragedia dell’esodo di 350 mila giuliani e dalmati e del massacro delle foibe”, le quali sono commemorate nella stessa giornata di oggi, 10 febbraio.