La Procura di Taranto sequestra azioni, conti correnti, magazzini, beni mobili e immobili delle società del Gruppo Ilva
Abbiamo appena appreso del sequestro da parte della Procura di Taranto delle azioni, conti correnti, magazzini prodotti finiti, e beni mobili delle società controllate dal Gruppo Ilva (Inse Cilindri, Celestri, Ilva Servizi Marittimi). Tale sequestro, non ha nessun impatto positivo contro l’inquinamento e per l’ambientalizzazione, né nel perseguimento del patrimonio della famiglia proprietaria, mentre rischia di determinare un devastante blocco produttivo del Gruppo Ilva e la sua ambientalizzazione e bonifica. La magistratura deve perseguire i reati, non può contemplare la considerare inevitabilmente la produzione di acciaio come “un evento criminoso”.
A questo punto, chiediamo al Governo di superare gli indugi, le incertezze e i ritardi della sua azione. Riteniamo a tal proposito che sia direttamente il Premier Letta a gestire le soluzioni per Ilva e per Riva Acciaio. Il tempo è veramente scaduto, invitiamo tutte le forze politiche ad un maggior senso di responsabilità e a convergere nel sostegno ad una rapidissima approvazione di un decreto che deve prevedere strumenti diversi per Ilva e Riva Acciaio che sono gruppi distinti e in condizioni diverse.
Marco Bentivogli – Segretario Nazionale FIM CISL