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La Provincia di Matera sull’organizzazione del personale

In merito alla questione della gestione del personale all’interno della Provincia di Matera, nell’ottica di una comunicazione trasparente, diventa quanto mai necessario e opportuno fare rilevare quanto segue:

“Andando per ordine, per evitare ulteriori errori di interpretazione, diventa inderogabile precisare come non sia corretto parlare di mobilità del personale quanto piuttosto di “rotazione”. Evoluzione nel mondo della pubblica amministrazione, attualmente impegnata nella predisposizione del Piano delle performance, che dovrebbe accompagnarsi con l’altrettanto progresso delle funzioni sindacali. Un percorso di innovazione da cui nessuno può più prescindere. Pena l’arretramento del Paese. L’applicazione dell’istituto della rotazione in Provincia non risulta avere prodotto disfunzioni, non sono arrivate né contestazioni dai diretti interessati né tanto meno lagnanze da privati cittadini, ma solo maggiore efficienza e dinamicità dell’Ente (testimoniate dai risultati egregi conseguiti nelle suddette aree). Nello specifico il trasferimento del dirigente del settore ragioneria al settore formazione è stato attuato per correre ai ripari rispetto al pensionamento del dirigente in carica. Un’assenza che avrebbe inficiato la produttività di un settore assolutamente strategico per lo sviluppo del territorio provinciale.

A rotazione avvenuta, ormai oltre un anno fa, la scelta di assegnare al “dottore in forestazione” la dirigenza della ragioneria è stata determinata, forza maggiore, solo dopo che la dirigente dell’Avvocatura, per meri motivi deontologici, era stata diffidata dall’Ordine a continuare nella gestione dello stesso oltreché del proprio settore. Tenuto conto, inoltre, che l’ex dirigente della ragioneria era impegnato sul doppio fronte della formazione e della sostituzione del segretario generale assente per motivi personali. Dunque la soluzione individuata era davvero l’unica possibile in grado di garantire continuità ed efficacia. Occorre sottolineare, per rispetto alla dignità e alla professionalità di quanti coinvolti nella querelle, che tutti gli atti relativi sono stati realizzati nell’assoluto rispetto delle leggi, provvedimenti ampiamente motivati oltreché condivisi in toto da tutte le sigle sindacali, come per altro dagli stessi autori come ben evidenziato nel documento trasmesso alla stampa. Proprio a testimoniare come non siano la fiduciarietà o la discrezionalità gli elementi in gioco. Ma forse a una lettura più attenta tutto questo sarebbe emerso probabilmente a discapito, questa volta sì, di fantomatici diritti acquisiti che vorrebbero la Provincia sottomessa a ben altre logiche. Interessi poco legittimi che non tutte le sigle sindacali hanno inteso sostenere e avallare. L’Amministrazione provinciale conferma e ribadisce la propria disponibilità al confronto, a quello leale, trasparente ed efficace che realizza progetti nell’unico interesse della collettività”.

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