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La Psicologia dell’Emergenza: esperienza e modelli di intervento

Si è svolto nella giornata di ieri, mercoledì 15 febbraio, presso l’Hotel Villa Romanazzi Carducci a Bari, il convegno “La Psicologia dell’Emergenza: esperienza e modelli di intervento”, organizzato dall’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia con la preziosa collaborazione delle Associazioni intervenute durante i tragici avvenimenti dello scorso 12 luglio. Nell’occasione, il Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Puglia Antonio Di Gioia, ha consegnato un attestato di encomio per l’altruismo, la solidarietà e lo straordinario impegno professionale a tutti gli psicologi che hanno contribuito nelle diverse fasi di psicologia dell’emergenza, sia durante la tragedia ferroviaria dello scorso 12 luglio in Puglia, sia durante le operazioni di soccorso a seguito del terremoto in Centro Italia.
Non è la prima volta che in Puglia viene attivato nell’immediatezza dell’evento traumatico, ma anche nelle fasi successive all’emergenza, un piano di intervento che coinvolge Protezione Civile, Ordine degli Psicologi e Associazioni di psicologia dell’emergenza. Tra i precedenti si ricorda l’incidente all’ATR 72 in viaggio verso Djerba nel 2006, il naufragio della Norman Atlantic nel 2014, la strage a seguito dell’esplosione dell’azienda Bruscella nel 2015.
“Gli psicologi pugliesi – afferma il Presidente dell’Ordine Antonio Di Gioia – hanno dimostrato ancora una volta di essere disponibili ad intervenire in situazioni critiche confermando professionalità, senso di responsabilità, spirito di solidarietà al servizio dell’intera comunità.  Questo evento vuole essere anche un modo per ringraziare l’intera rete istituzionale e professionale che ha messo in campo alte competenze per attivare operazioni di sostegno sociale nell’emergenza e nelle fasi successive. Vogliamo attivare un percorso continuo, di collaborazione tra le varie parti chiamate ad intervenire per la gestione dell’emergenza. Vogliamo ricordare l’importanza della formazione perché non ci si improvvisa psicologi dell’emergenza”.
“Sottoscrivo l’importanza della formazione. Non ci si improvvisa, l’intervento deve essere strutturato”, ha detto Pino Romano, Presidente della  Commissione Regionale Sanitaria che poi si è soffermato sull’importanza del sostegno psicologico non solo per le persone coinvolte in una tragedia ma anche per i loro soccorritori: “Oggi ci sono traumi anche per i soccorritori che non si perdonano il fatto di non essere riusciti a salvare un bimbo. Qui la devastazione diventa sociale”.
Un argomento ripreso anche da Fabio Sbattella, Responsabile Unità di ricerca di Psicologia dell’emergenza Università Cattolica di Milano. “Immergersi nelle emozioni che caratterizzano le situazioni di emergenza significa vivere a stretto contatto con le sofferenze e, inevitabilmente, venirne coinvolti. Tutti gli operatori del soccorso devono dedicare tempi ed energie alla rielaborazione delle esperienze e all’integrazione di certi eventi nella propria vita personale e professionale”.
Parole confermate dall’esperienza in prima linea. Come accennato dal Presidente Di Gioia, gli psicologi pugliesi hanno offerto  il proprio supporto nelle zone colpite dagli eventi sismici del centro Italia. Ad Amatrice ha operato la dott.sa Giada Maslovaric che ha raccontato il proprio vissuto. “A volte basta un evento traumatico a cambiare tutto l’insieme. Penso al primo incontro che ho fatto ad Amatrice dove c’erano 20 mamme tra le quali c’erano 7 lutti importanti. Penso a quei bambini che chiedevano ‘la mia focaccia’ ma quella focaccia non c’è più perché il fornaio non c’è più, non c’è più la strada del centro. Un singolo evento come vedete può stravolgere le stelle, intese come i nostri punti fissi. Ogni trauma ha una sua tempistica. Possono essere 27 giorni, 27 mesi, 27 anni. Il primo feedback che abbiamo dalla popolazione dopo i primi interventi è ‘Ho dormito’. Vi parlo del terremoto perché addosso sento ancora il fango di quelle zone. Gli eventi traumatici lasciano una memoria percettiva incredibile”.
Michele Cusano, responsabile del Servizio di Assistenza Psicologica dell’ASL Foggia ha sottolineato come negli ultimi anni la psicologia abbia assunto un ruolo importante nella gestione delle emergenze. Ne fa parte a pieno titolo. “Si è compreso – ha detto Cusano – che dopo aver assicurato i bisogni primari di un tetto, del caldo, del cibo, ci si deve occupare dei problemi interiori delle persone turbate da eventi traumatici. Si tratta di persone che vanno aiutate nella ricostruzione della propria identità, a ritrovare il proprio significato nel mondo, le proprie relazioni con gli altri”.
Le operazioni di soccorso, nella tragedia del 12 luglio scorso in Puglia, come altrove, sono il risultato del coordinamento di più forze, discipline e competenze. Psicologi, medici, protezione civile, croce rossa italiana. Nel corso del convegno è intervenuta  Lucia Di Lauro, dirigente del servizio della Protezione Civile Regione Puglia che, in riferimento all’incidente ferroviario dell’estate scorsa, ha detto che “operare in quella situazione di emergenza non è stato semplice. Per i quattro giorni successivi alla tragedia ferroviaria anche io ho pianto. Questa è la reazione di chi vive o opera in queste situazioni. L’intervento degli psicologi è importante perché potete dare un senso alla reazione. La Protezione Civile sarà sempre al fianco degli psicologi. Continueremo nelle direttive del dipartimento nazionale a costituire un piano di emergenza”.
L’ingegner Gennaro Trentadue, della direzione regionale Vigili del Fuoco Puglia, ha riportato la memoria dei presenti più indietro nel tempo. Al 25 febbraio 2008, quando furono scoperti i corpi di Ciccio e Tore Pappalardi a Gravina in Puglia. “Voglio Ricordare l’intervento di Ciccio e Tore – ha detto Trentadue – come uno degli interventi più tragici per i vigili del fuoco degli ultimi anni. Chi recuperò quei due piccoli corpi immaginò subito tutto quello che era accaduto, vedendo i segni sui muri dei due fratellini che cercarono per giorni di salvarsi. Lì fu forte l’esigenza di un supporto per chi intervenne. La funzione di supporto psicologico per noi vigili negli anni è sempre più forte. In genere si tende ad aiutare i parenti delle vittime ma io voglio dirvi oggi quanto sia importante per noi che voi vi formiate anche per supportare psicologicamente i soccorritori. È un tema che ha bisogno di essere approfondito”.
A testimoniare il supporto della Croce Rossa Italiana è intervenuto Alessandro Giurgola che ha affermato che “la psicologia in Croce Rossa ha due versanti, uno interno ed uno esterno. Opera sia nelle dinamiche che si muovono nella nostra struttura sia durante gli interventi. È un aspetto molto importante”. Nel corso del convegno sono stati illustrati i protocolli di intervento, i contributi, le strategie di gestione nell’ambito della psicologia dell’emergenza, sia durante le fasi critiche sia nel post emergenza,  sottolineando l’importanza della formazione e la dimensione multidisciplinare dei professionisti che operano in questi ambiti.

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