La Puglia nega l’intesa sul gasdotto di connessione tra Snam e Tap
La Giunta regionale ha approvato oggi una delibera – su proposta dell’assessore all’Ambiente Filippo Caracciolo e sulla base dell’istruttoria a firma del Direttore del dipartimento mobilità, qualità urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio, Barbara Valenzano – con la quale si ritiene che non sussistano elementi conoscitivi, tecnico ambientali e progettuali sufficienti alla definizione dell’intesa per la realizzazione del “Metanodotto di interconnessione TAP – collegamento di approdo del gasdotto denominato Trans Adriatic Pipeline alla Rete Nazionale dei Gasdotti”, proposto dalla Snam Rete Gas, quale opera di congiunzione del Gasdotto TAP alla rete nazionale dei gasdotti”.
A fronte della circostanza che il territorio regionale è destinato a divenire area di transito dei corridoi internazionali che veicolano ingenti quantitativi di gas a beneficio del sistema Paese e degli altri stati mitteleuropei, si rileva una generale carenza di adeguate misure di compensazione. Le motivazioni sottese alla mancata definizione dell’intesa sono quindi di natura ambientale, paesaggistica nonché connesse alla diffusione della Xylella su tutto il territorio regionale, e, dunque, legate alla impossibilità di movimentare materiale vegetale di specie ospiti all’interno della medesima area. Nella fase di contrattazione che il Ministero dello Sviluppo Economico aprirà a seguito della mancata intesa con la Regione Puglia, al fine di addivenire ad un accordo necessario per l’autorizzazione dell’intervento, l’amministrazione regionale potrà far valere le proprie richieste a garanzia del miglior inserimento possibile dell’opera nel territorio e per “definire, insieme alle autorità competenti, i criteri di definizione e analisi del prezzo ai fini della determinazione della tariffa energetica a carico dei propri cittadini, proponendo altresì condizioni vantaggiose di fornitura per le imprese sul proprio territorio”, agevolando conseguentemente i necessari percorsi di decarbonizzazione dei processi industriali e produttivi e del generale assetto emissivo ed immissivo insistente sul territorio pugliese.
Laddove la Regione Puglia avesse, diversamente, opposto già in forma chiusa ed in questa fase il proprio diniego, il procedimento sarebbe stato rimesso sin da subito alle competenze superiori della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con conseguente significativa compressione del margine di contrattazione in proprio favore, come avvenuto in passato per l’opera principale TAP.
“La Regione Puglia – dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – ritiene che l’opera sulla quale si richiede l’intesa sia del tutto inutile e per certi versi viziata dall’intento di connettere con ben 55km di gasdotto che saranno realizzati in tariffa a spese del consumatore italiano, un’opera privata – sia pure di interesse pubblico – come Tap a causa della pervicace intenzione di realizzarla sulle spiagge di San Foca anziché come richiesto dalla Regione Puglia in aree più a nord e di minor pregio ambientale.
Ove la richiesta della Regione Puglia fosse stata accolta di questo lungo gasdotto che dovrà estendersi nel territorio di diversi comuni costringendo al movimento di migliaia di ulivi non ci sarebbe stato alcun bisogno, o comunque tale opera di collegamento sarebbe stata di dimensione e costi fino a cinque volte inferiori”.