La Puglia si conferma il “granaio d’Italia”, ma le rese sono dimezzate
Con i suoi 360mila ettari coltivati, la Puglia rappresenta il “granaio d’Italia”, ma a causa del clima le rese sono state dimezzate fino a 12 quintali per ettaro. La qualità resta eccellente, come sottolineato dall’associazione di agricoltori. In provincia di Bari il calo della produzione raggiunge il 60%, mentre a Foggia la situazione è molto variegata tra zone irrigue e non irrigue, dove comunque hanno inciso gelate e siccità e si stima una diminuzione fino al 35% della produzione di grano.
“Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce più di un quarto di tutto il frumento duro italiano”, ha evidenziato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. A colpire i campi regionali non sono solo i cambiamenti climatici, ma anche l’allarme incendi. “In provincia di Foggia – spiega Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia – i nostri agricoltori stanno trebbiando con grande lena per evitare il rischio fiamme che è sempre in agguato. Se di originare naturale, dolosa o per mano di piromani, dal 20 maggio al 20 giugno sono state 70 le chiamate d’intervento ai vigili del fuoco per spegnare gli incendi in campagna”.