La rappresentazione della Natività a Rionero in Vulture
La Pro Loco di Rionero per due anni consecutivi è stata “in prima linea” al Presepe di Matera, evento tra i più grandi della nostra regione e seguito da tutti canali di informazione sia nazionali che internazionali. Il Presidente dell’Associazione rionerese Cristian Strazza in questa edizione tenutasi nella città dei Sassi, ha organizzato tutto il percorso presepiale al quale hanno partecipato con molte scene una cinquantina di figuranti rioneresi. All’organizzazione rionerese è stato affidato il compito di vestire i figuranti che si sono alternati in tutti i fine settimana nella città dei Sassi: un’attività molto laboriosa che ha riscosso molto successo tra il pubblico presente che ha molto apprezzato gli abiti di proprietà della Pro Loco fortunatiana.
Il 26 dicembre 2015 e il 6 gennaio 2016 la stessa organizzazione, in collaborazione con la Pro Loco di Barile, l’Apt Basilicata ed il Comune di Rionero e grazie al supporto dei tanti figuranti provenienti da tutto il Vulture, ha riproposto il tradizionale Presepe vivente nella città vulturina all’interno dell’atrio e dei locali del Palazzo “Giustino Fortunato”.
Il Presepe vivente di Rionero ha una storia lunga di trent’anni. Per due anni, 2009 e 2010, è stato protagonista di un progetto che inglobava i Presepi più longevi di Puglia, Basilicata e Calabria. Quest’anno Strazza ha presentato un Presepe completamente rinnovato rispetto al passato e rispetto ai tanti Presepi viventi. Ha voluto dare un’identità particolare attraverso la rielaborazione del Presepe napoletano, trasformando cioè i personaggi viventi in vere e proprie statuine del tardo settecento e rinnovando i costumi a tutti i fedeli della riproduzione dell’epoca.
Il perché di questo cambiamento? Lo spiega lo steso Presidente Strazza: “E’ come distaccarsi dalla visione classica che si vede nei film: dare la giusta forma e il giusto gusto al visitatore che nel Presepe non deve vedere soltanto scene classiche della tradizione cristiana, ma uno sfolgorio di luci, suoni e abiti tradizionali.”. Per non far perdere una vecchia tradizione (che nel corso degli anni è stata dimenticata), è stata reinserita, seguendo la lettura biblica dei testi, la drammatizzazione di scene come l’Annunciazione e la Visitazione che hanno suggestionato il visitatore.
Ultima parte del percorso è stata la Grotta che riunisce storia, tradizione e sacralità, che offrono al Mondo la salvezza attraverso il Bimbo in fasce, Luce del Mondo. Il 6 gennaio, giorno in cui, secondo la tradizione cristiana è avvenuta l’adorazione dei Magi, gli spettatori hanno assistito al loro arrivo con tutti i figuranti in costume, recante ognuno un prodotto tipico della tradizione che offrono al Bambino, dopo aver percorso le principali strade della Città, vivacizzata dal suono della Zampogna.