La reazioni della politica lucana alla visita di Renzi alla Sata di Melfi
“Favorire e replicare investimenti coraggiosi come quelli di Fiat significa promuovere lavoro: questo è il ruolo delle Istituzioni e della sinistra moderna che vuole governare anziché protestare. L’attenzione di Matteo Renzi e dei vertici Fiat, Sergio Marchionne e John Elkann per lo Stabilimento di Melfi testimoniano che Melfi, la Basilicata e l’Italia partecipano al campionato del mondo”. Lo ha dichiarato il sindaco, Livio Valvano che insieme al Presidente Pittella, unici politici lucani presenti, hanno incontrato oggi il Premier Renzi, il Ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio ed il consulente del Governo per economia e finanze, Andrea Guerra, nello Stabilimento di San Nicola di Melfi.
“Dobbiamo imparare ad interpretare il nuovo paradigma della competizione globale e del welfare – ha aggiunto Valvano- con strumenti nuovi soprattutto ad una velocità diversa come quella che simpaticamente abbiamo colto oggi con nella visita del Premier Renzi che ha voluto abbracciare i lavoratori in carne ed ossa dentro lo Stabilimento”.
“Renzi finalmente ha avuto modo di vedere da vicino che la Basilicata non è solo petrolio ma Regione composta da persone che con immensi sacrifici lavorano contribuendo nel rilanciare l’economia italiana. Se non si considera il Sud, l’Italia intera non parte e come da Melfi tanto si è fatto per far diventare l’industria italiana più forte nel mondo grazie ai lavoratori di questa fabbrica e al loro coraggio, tanto si può fare per risollevare il nostro Paese”. Lo hanno detto i segretari dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e Pino Giordano in occasione della visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi nello stabilimento Fca di Melfi.
Per i sindacalisti, “Renzi sa benissimo che il lavoro non si crea con le chiacchiere, tutti devono prendere esempio dalla grande strategia dell’A.D. Fca Marchionne che unitamente a noi sindacato, ha potuto e voluto scommettere sul rilancio dalla Basilicata e di quello che oggi è il colosso dell’auto Italiana nel Mondo. L’Ugl ha condiviso con il Lingotto ed alle altre oo.ss., accordi che sembravano anche impopolari – proseguono i segretari Ugl – consapevoli del rischio alto ma, è risultato vincente. Questo si è potuto fare confrontandosi su un percorso sindacale, non unilaterale. L’annuncio di altre mille assunzioni nel comprensorio di Melfi, dà ragione alla Basilicata composta da una forza lavoro eccellente capace di spingere ad alti livelli uno stabilimento che funziona e che quotidianamente scrive belle pagine di storia lavorativa. E se gli addetti Fca hanno un entusiasmo eccezionale è perché si sentono tutelati, garantiti e soddisfatti dal sindacato. Per tanto – concludono Tancredi e Giordano – in un Paese come l’Italia è impossibile imporre un sindacato unico: l’Ugl ribadisce assolutamente no alla proposta di Renzi auspicando di potersi confrontare in autunno alla sua prossima venuta non privata ma, Istituzionale”.
Ma c’è anche chi non ha visto in chiave positiva la visita del Premier presso lo stabilimento melfitano. Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, ha criticato l’ex sindaco di Firenze per aver deciso di non incontrare i sindacati nella sua visita allo stabilimento Fca di Melfi. “È la prima volta che un capo di governo in visita nella nostra regione non sente il bisogno di ascoltare i rappresentanti dei lavoratori, in particolare quelle sigle sindacali, come la Cisl, che hanno reso possibile la rinascita di Fiat firmando accordi impegnativi e prendendosi gli sputi. È arrivato il momento che Renzi la smetta di fare di tutta l’erba un fascio perché ci sono sindacati e sindacati, anche Marchionne ha capito che ci sono organizzazioni con cui si può discutere e fare accordi che tengono insieme competitività delle aziende e diritti dei lavoratori. Solo il presidente del consiglio non lo ha capito o fa finta di non capirlo per restare coerente alla sua linea antisindacale preconcetta e ideologica”.
“A Renzi avremmo fatto notare che i posti di lavoro creati a Melfi – continua Falotico – non sono farina del suo Jobs Act, come va dicendo, ma il frutto degli accordi sindacali che noi abbiamo firmato e degli investimenti che quegli accordi hanno reso possibile. Invece di infilarsi in discussioni sterili sul sindacato unico, ipotesi che ovviamente rispediamo al mittente, il presidente del consiglio farebbe bene ad impiegare il suo tempo, che poi è il tempo del governo della nazione, su come rilanciare i consumi con una vera riforma fiscale e come sostenere le aziende italiane con una seria politica industriale”.
Falotico non risparmia critiche anche alla Regione per il mancato decollo del campus per l’innovazione di Melfi. “Circolano sempre più insistentemente voci circa il rischio che il tanto agognato campus, mai entrato realmente in funzione, possa finire in Abruzzo. Se una tale ipotesi dovesse rivelarsi veritiera – commenta Falotico – sarebbe uno smacco per tutta la classe dirigente di questa regione che dimostra di non aver colto a pieno l’importanza di un’opportunità come la presenza di Fca sul nostro territorio, a differenza di altre realtà come il Piemonte che ha investito e continua ad investire molto nella filiera della ricerca applicata al settore automobilistico”.