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La relazione del segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo nell’ultimo consiglio generale del sindacato

di Vincenzo Cavallo – segretario generale della Cisl Basilicata

L’agenda autunnale si annuncia densa di questioni che vanno affrontate con determinazione e lungimiranza, sapendo che le soluzioni vanno costruite attraverso il confronto continuo tra le parti. Abbiamo davanti due grandi sfide epocali che avranno effetti sulla qualità della vita delle future generazioni: governare in modo socialmente sostenibile la transizione energetica e portare a traguardo gli investimenti legati al PNRR attraverso una governance partecipata, a partire dai territori, che assicuri trasparenza sull’impiego e sull’impatto delle ingenti risorse investite. La Basilicata si trova dentro una cruciale fase di cambiamento che per complessità e profondità delle trasformazioni non può essere gestita unicamente dalla politica. Per questo la costruzione di un patto sociale è fondamentale per garantire un futuro sostenibile e prospero alla nostra comunità.

Da tempo come Cisl sosteniamo che la via della partecipazione, sia istituzionale che economica, sia l’unica percorribile per governare le grandi transizioni di questo tempo e abbiamo indicato le priorità che una politica saggia deve sapersi assegnare per governare la complessità del mondo attuale in un orizzonte temporale che deve essere di medio-lungo periodo. Proprio la mancanza di programmazione oggi rende più difficoltoso affrontare con la necessaria determinazione e visione sfide come il passaggio alle auto elettriche, anche per l’assenza di una visione e di una strategia chiara e sostenibile di politica industriale, sia a livello nazionale che europeo. Il risultato è che oggi rincorriamo in modo affannoso gli eventi, mentre i costruttori cinesi invadono il mercato con i loro prodotti a basso costo e buona qualità. La situazione in Stellantis e nelle aziende dell’indotto resta preoccupante proprio per effetto delle incertezze legate alla transizione verso le auto elettriche. Serve un supplemento di riflessione per costruire percorsi di sostenibilità sociale che tengano insieme gli obiettivi di transizione energetica con la salvaguardia dei posti di lavoro in tutti i settori industriali.

Dobbiamo ragionare insieme su come accompagnare le lavoratrici e i lavoratori in questo percorso di cambiamento e di come sostenere il potere di acquisto delle famiglie. Non si può più improvvisare, né rimandare ad un indefinito domani le soluzioni che servono oggi perché la concorrenza internazionale corre veloce e restare fermi significa perdere competitività. Le istituzioni ascoltino la voce di tanti lavoratori in sofferenza, di tante donne e tanti uomini che vivono sulla loro pelle il dramma di tante crisi aziendali, della cassa integrazione, dei licenziamenti di massa, di comportamenti aziendali spesso predatori. Nel confronto che si è aperto con le principali forze politiche della Basilicata, in prims con il presidente Bardi e con il Partito Democratico, abbiamo sottolineato che per affrontare queste sfide serve investire sulle nuove competenze, potenziando i presidi dell’istruzione, dell’università, della formazione e della ricerca, e servono misure per accompagnare la transizione energetica e digitale delle piccole e medie imprese.

Il sistema delle PMI resta un anello cruciale della nostra catena del valore e un valore aggiunto in termini di competitività perché è storicamente dimostrato che la piccola e media impresa è quella che meglio si adatta ai cambiamenti, tuttavia è necessario fare massa critica, favorendo la costituzione di reti di imprese e sostenendo i processi di innovazione e internazionalizzazione. Una delle priorità che abbiamo indicato ai tavoli di confronto è il tema delle aree interne che significa occuparsi prima di tutto di come garantire i servizi essenziali, dalla salute all’istruzione, nelle piccole comunità alle prese con strutturali fenomeni di spopolamento e impoverimento, sia del tessuto economico che della presenza delle istituzioni pubbliche.

Investire sulla forestazione e sulla manutenzione idraulica del territorio è il primo e più importante tassello di una politica orientata al contrasto del cambiamento climatico. Siccità e razionamento idrico che mettono in difficoltà famiglie e imprese di una parte significativa del territorio regionale testimoniano l’urgenza di agire con politiche che devono saper bilanciare la necessità di affrontare il cambiamento climatico con la sostenibilità sociale.

Si tratta di sfide che richiedono un approccio proattivo e coraggioso. Di qui la nostra proposta, anche a livello territoriale, di un patto sociale tra sindacati, imprese e istituzioni quale unica via per risolvere le criticità attuali e promuovere uno sviluppo sostenibile, patto che deve concentrare l’attenzione su alcune priorità politiche cruciali per garantire un futuro prospero alla regione, superando due limiti strutturali che hanno caratterizzato le politiche regionali in passato: da un lato la frammentazione delle risorse e la scarsa massa critica degli investimenti, dall’altro un orizzonte temporale delle politiche troppo schiacciato sul presente e sul consenso a breve termine. Serve un cambio di passo della politica e delle politiche.

La Basilicata ha di fronte a sé un’opportunità unica per trasformare le proprie sfide in vantaggi competitivi. Attraverso un patto sociale che si concentri su competenze, connessioni, competitività, inclusione giovanile, transizione ecologica, demografia e parità di genere, possiamo insieme costruire un futuro prospero e sostenibile. È il momento del coraggio, della visione strategica e dell’impegno collettivo per garantire una crescita inclusiva e duratura.

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