La relazione di apertura del presidente Domenico Lorusso dal palco del Grand hotel Quisisana per la seconda giornata di lavori del 38esimo convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria
“I Giovani Imprenditori che mi onoro di rappresentare oggi sono il volto più autentico di un Sud capace, intraprendente e protagonista su cui dobbiamo e vogliamo continuare a scommettere. Siamo consapevoli di operare in un contesto di forti contraddizioni che incidono sull’attrattività dei territori e quindi sulla competitività delle imprese. Ma con altrettanta lucidità vediamo all’orizzonte nuove grandi opportunità che, a dispetto di un contesto di nuove incertezze, non possono essere disperse”. E’ la sfida personale e al contempo collettiva di una generazione di giovani imprenditori quella lanciata dal presidente Domenico Lorusso dal palco del Grand hotel Quisisana nella relazione di apertura della seconda giornata di lavori del 38esimo convegno di Capri.
Una edizione che ha visto una partecipazione straordinaria della Basilicata, con una presenza record di imprenditori lucani e l’intervento del Presidente della Regione Vito Bardi nel panel “Investire Oggi”. Il presidente Lorusso ha rappresentato alla vasta platea di industriali, Ministri, autorità e istituzioni dati ed esempi concreti di un Mezzogiorno virtuoso fatto di eccellenze in diversi ambiti produttivi e una rilevante propensione agli investimenti soprattutto in transizione ecologica e digitale.
Tra le maggiori opportunità soprattutto quella legata al disegno di un Mezzogiorno hub energetico del Mediterraneo. Progetto, quest’ultimo, che consentirebbe al Paese di superare l’eccessiva dipendenza dalle forniture estere di energia e al contempo avviare una stagione di protagonismo del Sud che già oggi offre un importante contributo in termini di produzione energetica, soprattutto da fonti rinnovabili. Una propensione che va ulteriormente valorizzata con forte azione di accelerazione degli iter autorizzativi.
“Nella mappa delle nuove rotte della globalizzazione il nostro Sud trova una nuova centralità geopolitica. Ma sentiamo di essere davanti a un bivio: rimanere travolti dalle correnti o trasformarne la forza in vitale spinta all’innovazione e alla riconversione? Saremo il Mezzogiorno ganglio del sistema degli scambi internazionali se non saremo in grado di superare i limiti di un Sud dei capoluoghi senza treni, dell’alta velocità lumaca e delle strade mulattiere al posto delle autostrade? La scelta va fatta oggi”.
Per il presidente Lorusso il PNRR è una grande opportunità per creare nuove occasioni di sviluppo, attrarre investimenti e talenti. “Le risorse vanno utilizzate spingere gli investimenti. Dobbiamo avere bene a mente che si tratta di un debito che stiamo contraendo. E’ necessario recuperare il tempo perduto, dare una forte accelerazione alle procedure di spesa e soprattutto vanno portate avanti le riforme”.
Rispetto alla Zes Unica, “la consideriamo una leva strategica per il Mezzogiorno, ma sarà fondamentale non disperdere quanto di buono fatto in precedenza e di non rallentare tempi di realizzazione delle opere e degli investimenti. Riteniamo inoltre fondamentale che si tenga conto delle differenti realtà che ci sono all’interno del Mezzogiorno, caratterizzate da diversi livelli di attrattività, con gap che incidono sulla competitività delle imprese che vanno urgentemente sanati”.
“Siamo pronti a fare nostra la sfida – ha concluso il presidente Lorusso – cogliendo l’invito che ci ha rivolto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nell’ultima assemblea di Confindustria, a fare impresa senza avere paura”.
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