La solidarietà dei familiari dei pazienti del Don Uva nei confronti dei dipendenti
Solidarietà ed apprezzamento per la scelta dei dipendenti, che, grazie ai loro sacrifici, garantiscono la continuità terapeutica per i pazienti; la richiesta inoltrata alle istituzioni per un intervento immediato; un invito alla Chiesa di non tradire lo spirito assistenziale voluto dal fondatore dell’Opera Don Uva. Il Comitato spontaneo dei familiari dei pazienti dell’Ospedale Don Uva di Foggia torna ad esprimere il suo attestato verso i lavoratori della storica struttura sanitaria.
“Siamo vicini a tutti i dipendenti: a quelli che andranno via costretti alla mobilità ed a quelli che, dimostrando costantemente il loro attaccamento al lavoro, sono così sensibili da dichiararsi disponibili al sussidio di solidarietà, pur di continuare a prestare la loro qualificata assistenza a chi soffre. I nostri figli disabili hanno bisogno come il pane della riabilitazione, i nostri padri o le nostre nonne non possono fare a meno delle cure giornaliere in reparto, i nostri fratelli non hanno altra casa possibile se non quella della disabilità mentale, i nostri cari malati terminali non hanno che l’Hospice per continuare a vivere. Noi familiari abbiamo piena consapevolezza dei sacrifici cui saranno chiamati nei prossimi giorni i dipendenti dello storico complesso ospedaliero foggiano – affermano dal comitato – per questo ribadiamo il nostro grazie a loro per l’assicurazione di continuità terapeutica che ci garantiscono.
Sappiamo che per operatori, medici, fisioterapiste, infermieri, educatori, professionisti ed amministrativi non è facile prestare la propria opera professionale, in momenti di così forte disagio, per questo non smetteremo mai di ringraziali. Per ciò che fanno anche senza stipendi a fine mese, nelle difficoltà economiche della crisi e nei disagi logistici. Noi ribadiamo il nostro convincimento, che è quello espresso durante i giorni del sit-in dinanzi ai cancelli dell’ospedale e dei vertici istituzionali, sintetizzato nello striscinone ‘Il Don Uva, la nostra speranza’.
E, in attesa del pronunciamento del Tribunale di Trani sull’istanza di fallimento, ribadiamo il nostro appello a trecentosessanta gradi: ‘Salvate il Don Uva!’ rivolto a tutte le istituzioni, compresi il Governo centrale e la Regione Puglia, che pure avrebbe più di un modo di intervento.
Il nostro grido non può non essere sentito dal nuovo Papa Francesco, dal Vescovo Mons. Francesco Pio Tamburrino, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal Premier Mario Monti, dal Prefetto di Foggia Luisa Latella, dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, dagli Assessori e dai Consiglieri della Regione Puglia, dai Senatori e dai Deputati espressione della Capitanata, dal Presidente della Provincia Antonio Pepe e dal Sindaco di Foggia Gianni Mongielli. Ringraziamo – continuano i familiari dei pazienti del Don Uva – tutti coloro che hanno aderito alla pagina facebook del Comitato e tutti i cittadini che hanno espresso vicinanza e sostegno ai lavoratori dipendenti ed a quelli delle cooperative di servizio, anche loro costretti alle difficoltà ed ai disagi”.