La vicenda dei due marò diventa un videogioco
Due giovani italiani appassionati di informatica hanno lanciato su Internet un videogame dedicato alla vicenda dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti da oltre tre anni in India con l’accusa di aver ucciso due pescatori.
Il gioco si chiama Marò Slug (‘http://maroslug.com/’), ed i due militari, soprannominati in inglese The Tower e Big Round, devono sparare a dei feroci assalitori seminudi in una foresta tropicale nel disperato tentativo di scappare dall’India.
Antonio Del Maestro e Emiliano Negri, i due autori del gioco, hanno realizzato ‘Maro Slug’ “per divertirsi” e per lanciare in rete una replica di ‘Metal Slug’, un gioco cult, ideato per le postazioni fisse delle sale-giochi degli anni ’80 e ’90. La presentazione di ‘Marò Slug’ recita: ”I due marò sono appena evasi. Riuscirai a farli tornare in Italia?”
Ai tanti commenti su Facebook e Twitter si sono aggiunte anche feroci critiche, come quella del delegato del Cocer, Vito Alò: “Il mestiere del fuciliere di Marina non è un gioco. Questa vicenda è stata fin troppo strumentalizzata, perché parliamo di una storia che vede coinvolte le vite di due intere famiglie e l’intero Paese”. Sulla stessa falsariga anche l’ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa: “Fa notizia un videogioco, che io reputo inopportuno, e non l’iniziativa di un governo che non ha saputo rendere prioritaria la vicenda marò, che è una questione di dignità nazionale. Latorre e Girone erano al servizio dell’Italia, e sono trattenute illegalmente. Dovrebbe far scandalo, quindi, l’incapacità del governo di mettere la vicenda marò in cima agli obiettivi del sistema Italia, dopo tre anni persi per niente”. Elio Vito (Forza Italia), già presidente della commissione Difesa della Camera: “Trovo assurdo e sconcertante l’accaduto in un momento così delicato per la libertà dei nostri fucilieri di Marina, alla vigilia della sentenza del Tribunale di Amburgo. La vita e la libertà dei marò non sono uno scherzo e i nostri due fucilieri sono stati già maltrattati abbastanza”.
Solo ieri sera si è registrato il dissenso del governo. Il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, ha chiesto la messa al bando del videogioco, dopo averlo definito “un’operazione speculativa e alquanto di cattivo gusto, specie in questo delicato momento. Le autorità competenti – ha puntualizzato – valutino se non sia il caso di rimuovere al più presto il videogioco dal web, visto che più trascorrono le ore e più questo si virilizza”.