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La visita del Dalai Lama in Basilicata

“Ringrazio il presidente della Regione De Filippo e Sua Santità il Dalai Lama, il mio più caro amico. Mi porterò sempre questa giornata nel cuore”. Ha esordito così il Premio Nobel per la Pace Betty Williams, nel suo breve saluto alle autorità e ai giornalisti presenti in sala. “La strada della non violenza – ha continuato – è molto difficile. La gente pensa di risolvere le cose con la violenza, ma io ho scelto l’opposto. Perciò ringrazio Sua Santità per il supporto e gli insegnamenti che mi ha dato in questi anni”.

“Consentitemi di esprimere con semplicità l’emozione, come tanti uomini e tante donne, di avere una relazione così ravvicinata al Dalai Lama, un uomo straordinario. Ci sono uomini nel mondo che riescono a travalicare confini, a vincere faticose battaglie”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, durante la conferenza stampa con il Dalai Lama. “Il Dalai Lama fa parte di questi uomini memorabili – ha aggiunto il governatore lucano – che ci consegnano speranze per credere in un futuro più luminoso. Siamo orgogliosi che questa piccola nostra regione sia riuscita a misurarsi con grandi messaggi di solidarietà e di fratellanza. Questa regione, grazie a Betty Williams, è riuscita con concretezza e serietà a rendere vero un progetto che a molti sembrava un sogno irraggiungibile. Il sogno della Città della Pace per i bambini sta diventando ora una realtà. Molti bambini sono già arrivati, ci auguriamo che tanti altri giungano a Scanzano e a Sant’Arcangelo per sfuggire dai teatri di guerra dei loro Paesi. Il progetto – ha concluso De Filippo – è già concretamente in attività e la visita del Dalai Lama oggi dà una proiezione internazionale costringendo noi lucani a rendere questo progetto ancora più importante e più imponente. La sua visita lascerà in tutti noi segni imperituri ed eterni”.

Rispondendo a una domanda sul mancato conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Milano, il Dalai Lama ha sottolineato “di essere interessato a parlare con le persone e di rispettare le istituzioni con le quali bisogna costruire un percorso di dialogo”. “Giro il mondo – ha affermato – per incontrare la gente con la quale mi piace dialogare direttamente. Cerco di promuovere i valori umani dell’amore universale. Ho due precisi impegni: il primo è quello di valorizzare i rapporti umani, il secondo quello di migliorare le relazioni tra le varie religioni”. Per quanto riguarda il rapporto tra etica e politica il Dalai Lama ha detto “che qualsiasi cosa l’uomo faccia dipende dalla motivazione che ha nella sua coscienza. Le azioni che facciamo dipendono dalle nostre motivazioni. Dovremmo migliorare la comunicazione tra le varie religioni partendo dalla considerazione che tutti gli esseri umani sono uguali senza dare importanza né al colore, né alla razza, né alla religione”.

“Avevo sentito parlare da Betty Williams del progetto della ‘Città della Pace’ e ho pensato un giorno di visitare personalmente questo luogo per verificare la grandiosità dell’iniziativa. Durante il tragitto dall’aeroporto a Matera Betty Williams e le autorità locali mi hanno spiegato i dettagli e parlato della storia della Regione”. Ha esordito così il Dalai Lama intervenendo alla conferenza stampa a Palazzo Viceconte a Matera. “Una signora all’ingresso mi ha salutato come se mi considerasse una persona speciale, ma siamo tutti uguali. Siamo sette miliardi di persone e ognuno potenzialmente ha dentro di sé l’affetto del buon cuore ricevuto dalle proprie madri. Io sono stato fortunato ad aver avuto una madre straordinaria e ho ricevuto da lei il seme potenziale dell’affetto e del buon cuore e per questo riesco a essere di buon cuore verso gli altri. Benchè tutti hanno dentro il seme potenziale dell’amore, molto dipende da condizioni circostanti, a volte sfavorevoli. È importante creare e curare le condizioni esteriori come ha fatto Betty Williams per accrescere questo affetto interiore. Sono determinato fino alla morte a favorire lo sviluppo del buon cuore per l’umanità. L’altruismo e la compassione sono la vera causa del benessere collettivo. il popolo tibetano ha in sé la cultura della pace ed è importante diffondere questa cultura. La causa ultima per la sicurezza della pace è la compassione”. Sulla cittadinanza onoraria il massimo leader tibetano ha detto scherzosamente: “quali diritti e doveri?”.

 

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