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“L’amore di una madre è per sempre”

Non tutte le donne sono madri, ma tutti abbiamo o abbiamo avuto una madre!

L’essere madre rimanda ad una condizione esistenziale ed insieme ad una scelta libera e consapevole, ma soprattutto rimanda al riconoscimento ontologico del rapporto intergenerazionale dell’essere figlia di una precedente madre e madre di un futuro figlio.

Freud identifica il volto della madre per il suo bambino come la prima ed ultima possibilità di salvezza. La parola “mamma” è la prima che il bambino riesce a pronunciare ma è anche l’ultima che sussurra il morente: inizio e fine di vita, àncora verso la vita ed àncora che possa strappare dalla morte. Quindi la madre è colei che trasforma la fame in soddisfazione, il dolore in piacere, la solitudine in compagnia, la paura di morire in tranquillità.

Si assiste ad un costante e reciproco processo di trasmissione intergenerazionale tra le madri di ogni età e i loro figli. Non è qualcosa che accade in un particolare momento, ma piuttosto è qualcosa che viene dato durante la vita quotidiana dall’infanzia fino all’età adulta. A queste già emblematiche parole Bollea aggiungeva: “È la madre che inizia a creare la mente di suo figlio: ecco la radice oscura e affascinante della nascita dell’intelligenza umana”. Pensate che grande responsabilità, la radice dell’intelligenza umana!”  

Infine la maternità è la più alta forma di attesa, attesa di dare. La madre sa anche regalare la sua assenza, perché divenga presenza, che riesce ad abituare il proprio figlio al suo non esserci: una madre non può e non deve esserci sempre. Deve saper riempire il vuoto lasciato dalla sua assenza, con una costante “presenza”, un dono d’amore.

Una madre accoglie soprattutto i cambiamenti di vita dei propri figli, così come don Lorenzo Milani invitava la propria madre, con singolare e sensibile affetto filiale, a non pensare sempre al “bambino” ormai sacerdote scrivendole nel 1950 dalla Parrocchia di San Donato a Calenzano “Cara Mamma, ti scrivo per farti sapere che penso sempre a te e che se ti senti sola sei la peggiore mamma che io abbia mai conosciuto. Io sto bene. (…)”.

Ad ogni età essere madre è un compito denso di significati e di messaggi che si trasmettono in un dialogo tra generazione in continua evoluzione: ascoltiamoli ma proseguendo nel nostro percorso di vita elaborandoli e contestualizzandoli in modo appropriato nella nostra attuale realtà.

Giovanna Ferraiuolo – Psicologa

Cattedra di Dialogo tra le Generazioni

www.centrostudigerontologici.it

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